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Il fatto

Rissa e coltellate in zona pub, l’ansia degli amici del ferito più grave: "Siamo qui per lui"

ll padre di un altro ragazzo coinvolto: com'è possibile una così forte esplosione di violenza

Rissa e coltellate  in zona pub, l’ansia degli amici del ferito più grave: "Siamo qui per lui"

Gli occhi dei ragazzi si incrociano quando iniziano a parlare del loro amico ricoverato in condizioni gravi in ospedale. Quasi non credono di dover vivere una domenica mattina così terribile e si stupiscono quando incrociano i giornalisti. In ospedale è un via vai. Le notizie sulle condizioni del loro amico viaggiano sulle chat di WhatsApp di classe e dei gruppi in comune. «Siamo venuti qui per lui, è stato naturale era il minimo e siamo preoccupati per quello che è successo». Sono seduti a due passi dalla porta della sala di rianimazione del Santa Maria Goretti. Hanno l’aria di chi vorrebbe cancellare tutto. Vorrebbero che questa storia sia un incubo da cui risvegliarsi subito. L’aria è piena di domande. Sembrano chiedersi: «Come sia possibile finire in ospedale e rischiare la vita dopo un sabato sera e ritrovarsi qui». Due ragazze sono le compagne di scuola al Liceo Scientifico Giovan Battista Grassi del ragazzo di 16 anni che ha un polmone perforato. Accanto ci sono due amici con cui il più grave dei tre ragazzi feriti, ha condiviso la passione dello sport. E’ un ragazzo con diversi interessi: dalla boxe al calcio. Sono in ansia. Sul cellulare arrivano altri messaggi. «Siamo preoccupati per quello che è accaduto e siamo venuti qui per portare conforto ai genitori del nostro amico». A scuola oggi si parlerà sicuramente di quello che è successo. Quando si è sparsa la notizia della brutale aggressione in via Neghelli, finita nel sangue e con tre ragazzi feriti, sulle chat è stata una notifica continua di messaggi e domande per capire meglio. Qualcuno lo ha saputo immediatamente ed è corso al Goretti già pochi minuti dopo i fatti nel cuore della notte.
In ospedale il padre di un altro ragazzo ferito si chiede come sia possibile un’ esplosione di violenza così feroce. Il figlio ha 17 anni, frequenta un istituto superiore del capoluogo, non conosce chi lo ha ferito. A quanto pare come ha detto il padre del giovane, sarebbe arrivato un gruppo molto folto di ragazzi che lui non conosceva minimamente e senza motivo c’è stata l’aggressione. Il figlio è stato ferito all’altezza del collo, sotto l’orecchio. Solo per puro caso la lama non ha preso organi vitali.
L’aggressione dell’altra notte rappresenta una grande ferita anche per la città.

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