Il caso
27.11.2024 - 13:33
Dal canale Sant’Anastasia a settembre 2021 è partita una delicata e importantissima importazione di droga dal Marocco e armi dalla Turchia. L’organizzazione viene curata da due fondani, tra cui il pentito Alessandro Iannicelli ma la regia è di un albanese che si identifica come Shity Adlis, già indagato in una analoga operazione su Roma, sempre con la partecipazione di Iannicelli. L’imbarcadero ormeggiato nel canale era stato modificato per aggiungere un secondo serbatoio, inoltre c’era un altro gommone di scorta, risultato provvidenziale perché il primo ebbe una collisione con veliero turco che consegnò la partita di armi e quindi il secondo dovette andare in soccorso per evitare che il natante andasse alla deriva con droga e armi.
Il trasbordo avvenne al largo di Ponza, dal veliero e da un altro gommone proveniente dalle coste marocchine, con una tonnellata e mezza di hascisc. Una volta tornati a Sant’Anastasia, come si evince dall’ordinanza applicata dal gip di Roma, Andrea Fanelli, su richiesta dei pm Luigia Spinelli, Valerio De Luca e Martina Taglione, la droga è stata scaricata e messa su quattro macchine preparate dagli albanesi per raggiungere Roma.
Gli scafisti erano tre di origine albanese, facevano parte del gruppo di Adlis. Due di loro erano già stati arrestati in Grecia. Invece il secondo gomme, chiamato «Zar» e di proprietà di Luciano Zizzo, aveva a bordo un fondano inconsapevole di quanto stesse per accadere al largo della costa pontina, ma quando si è accorto di stare dentro ad un’operazione di narcotrafficanti ha preteso di essere sbarcato a Ponza ed è tornato a Formia col traghetto, temendo un blitz della polizia internazionale.
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