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Il fatto

Avvocato minacciato dallo stalker: «La denuncia per dare un segnale»

Le minacce: «Ti brucio casa». L’episodio più inquietante avvenuto il 25 ottobre. Lo stalker pretendeva la restituzione di 300 euro

Avvocato minacciato dallo stalker: «La denuncia per dare un segnale»

«Ho denunciato per dare un segnale forte in modo che queste cose non possano accadere più neanche ai miei colleghi. Invito a denunciare episodi di questo genere, è fondamentale». E’ questo quello che ha detto l’avvocato di Latina, vittima di stalking da parte di un cliente che lo ha pesantemente minacciato e ha tentato di estorcere una somma di denaro. Uno tra gli episodi più gravi - riportati nel provvedimento restrittivo - è avvenuto lo scorso 25 ottobre quando il professionista, un uomo di 40 anni, si è trovato sotto casa lo stalker. «Vengo a bruciare casa tua, ti tengo in canna». E’ una delle minacce rivolte al professionista ed è una frase contenuta nelle carte dell’inchiesta.

Il legale è stato seguito in alcune occasioni e pedinato - come riportato nel capo di imputazione - ed è stato costretto a cambiare le sue abitudini di vita. Il pubblico ministero Giuseppe Miliano, titolare del fascicolo, contesta anche la tentata estorsione perché l’indagato ha chiesto la restituzione della somma di 300 euro: era l’acconto per l’incarico relativo ad alcuni procedimenti penali che sono ancora in corso.

L’indagato che ha 22 anni, nei giorni scorsi è stato sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento. Ha il braccialetto elettronico ed è indagato oltre che per stalking anche in una serie di inchieste dove viene contestata la truffa. Proprio per questi reati la scorsa estate ha nominato come avvocato di fiducia il professionista pontino che ora figura come parte offesa.

Il 22enne è imputato in tre procedimenti penali sempre per lo stesso reato: truffe per importi che ammontano ad alcune centinaia di euro. Un procedimento penale è a Latina gli altri due invece fuori. «Ho avuto paura per me e i miei familiari», ha aggiunto l’avvocato che ha deciso di chiedere l’esercizio dell’azione penale, andando a denunciare tutti i fatti in Questura. Sono stati gli agenti della Squadra Mobile di Latina - coordinati dal dirigente Guglielmo Battisti - a raccogliere una serie di elementi che hanno poi portato la Procura a chiedere un provvedimento restrittivo firmato nei giorni scorsi dal giudice per le indagini preliminari Barbara Cortegiano. Il presunto responsabile, domiciliato a Latina, assistito dall’avvocato Roberto D’Arcangelo, nei prossimi giorni sarà ascoltato dal magistrato che ha firmato l’ordinanza per l’interrogatorio di garanzia. Ancora una volta per questo genere di reati si è rivelata fondamentale la denuncia presentata dalla parte offesa.

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