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Il fatto

Una perizia psichiatrica per D’Atino

La Corte d’Assise affida l’incarico ad un medico che dovrà accertare la capacità di intendere e di volere dell’imputato

Una perizia psichiatrica per D’Atino

«E’ stato affrontato un tema importante nel processo. Chiedo che l’imputato sia sottoposto ad una perizia per valutare la capacità di intendere e di volere al momento del fatto». Il pubblico ministero Giuseppe Bontempo ieri mattina presenta la richiesta alla Corte d’Assise. Al termine della camera di consiglio la richiesta viene accolta.

Sarà una perizia psichiatrica a valutare la capacità di intendere e di volere al momento del fatto di Luigi D’Atino, 34 anni, di Priverno, in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà tentato omicidio. Prima ha ucciso il compagno della madre e poi ha cercato di uccidere la donna. Lo ha fatto in modo feroce colpendo la vittima sia con un’anfora che con un tubo di metallo.

La Corte d’Assise ha affidato l’incarico al medico legale Stefano Ferracuti. Ieri mattina tutto il processo ha ruotato attorno alla deposizione di due consulenti della difesa: lo psichiatra Tommaso Scandale e lo psicologo clinico Federico Ginesi. E’ emerso - in base a quanto riferito - che D’Atino soffriva di un «delirium da dipendente da sostanze stupefacenti ed era privo di autocontrollo».
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