Luoghi
07.12.2024 - 07:30
Gli immobili della fallita Società Logistica Merci sono stati venduti nell’asta del 4 dicembre scorso per un milione e 900mila euro, con un rialzo di 150mila euro depositato dall’unico offerente che si è presentato all’incanto, un gruppo economico che intende trasformare radicalmente lo spazio, dovendo comunque mantenere la destinazione d’uso di tipo produttivo. Sul nome del titolare dell’offerta vige la riservatezza imposta dalla legge fino al termine della procedura affidata alla curatrice alla vendita, la commercialista Caterina Avvisati.
Di fatto gli immobili sono stati svenduti e la colpa non è di nessuno, anzi la vera responsabilità è del degrado in cui la società Slm ha ridotto il sito di Latina Scalo ristrutturato con fondi Ue con un investimento che oggi equivarrebbe a 13 milioni di euro, posto che i fondi arrivarono in lire alla fine degli Anni 90. La società Slm spa, partecipata per la quasi totalità delle quote dal Comune di Latina è fallita con un debito di 7,3 milioni di euro, che dunque non potranno essere coperti con il ricavato della vendita di tre giorni fa.
Il primo tentativo di piazzare i capannoni del vecchio zuccherificio c’è stato a luglio 2022 per una base di 6,2 milioni di euro, ma nessuno si è presentato né allora nè per le aste successive, tranne la penultima in cui ci fu un’offerta ma tardiva rispetto ai termini stabiliti dalla delegata alla vendita. Dunque potrebbe essere stato lo stesso gruppo dell’altra volta a ripresentarsi, avendo il vantaggio di essere riuscito a spuntare un ulteriore ribasso.
Il ricavato va a soddisfare parzialmente il principale creditore, ossia il Monte dei Paschi di Siena, che aveva finanziato la società partecipata mettendo un’ipoteca su una parte rilevante del patrimonio immobiliare della stessa. Alla luce del ricavato, che non soddisfa per intero il credito, non si può escludere che saranno aggrediti gli altri compendi immobiliari.
Il segreto che spetta agli acquirenti impedisce al momento anche di capire quale sarà il futuro di quel sito che adesso è uscito del tutto dall’orbita del patrimonio comunale per entrare in quella di un privato. Di fatto un’area industriale risanata con soldi pubblici è stata dapprima abbandonata, si è depauperato il suo valore e ora è passata ad un privato che, legittimamente, potrà trasformarla. L’investimento per risanare gli immobili, per lo stato in cui versano, non potrà essere inferiore ai 10 milioni di euro.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione