Il fatto
10.12.2024 - 09:30
Sul fronte dell’azienda speciale Abc sarà oggi il primo momento della verità con la commissione congiunta Bilancio-Ambiente convocata alle 15:30 e propedeutica al consiglio comunale, durante i quali saranno discussi e votati i bilanci consuntivi 2022 e 2023 dell’azienda speciale. Dopo una settimana di polemiche incrociate tra Udc, Lega e per ultima Forza Italia, l’ultima parola in merito è stata delle opposizioni che hanno criticato l’attuale stallo gestionale lo stato dei servizi dell’azienda e hanno chiesto via Pec la presenza di CdA e revisori nella commissione congiunta.
Ad esprimersi in merito per la prima volta in questi giorni è ora Fratelli d’Italia con il consigliere e presidente della commissione Bilancio Mario Faticoni che scrive: «Rimaniamo basiti in merito alla presa di posizione dell’opposizione tutta, la quale strumentalizza per fini politici la situazione dell’azienda speciale ABC. È bene precisare che, aldilà dell’indagine che ha interessato l’azienda stessa, in questi mesi l’amministrazione ha posto in essere una serie di misure volte al controllo degli atti della società nel quinquennio 2018-2022, in primis la due diligence e successivamente la formale istituzione dell’ufficio del controllo analogo, il cui regolamento è stato deliberato sotto la gestione commissariale nel maggio 2023. Com’è logico aspettarsi quando vi è un cambio di amministrazione, come è avvenuto a Latina con le elezioni di maggio 2023, c’è anche un’attività di ricognizione circa lo stato di fatto. È noto, infatti, che l’azienda speciale ABC costituita nel 2017 e operativa da gennaio del 2018, non ha visto altre amministrazioni politiche se non quella che ne ha dato i natali, targata LBC. Dunque, il ritardo nell’ approvazione dei bilanci consuntivi dell’azienda speciale è stato dettato dall’attività di controllo. Che il servizio reso dall’azienda speciale non fosse proporzionato alla bolletta pagata dai cittadini era chiaro, com’era chiaro che Latina fosse sporca e che continua ad esserlo. Le amministrazioni cambiano ma i problemi restano. Non sarà forse perché la costante inamovibile di fondo è il progetto sul quale è stato impostato il piano industriale? È quello che affermiamo da tempo ed è il motivo della mancata applicazione del sistema PaP al centro per via dei costi ulteriori a ciò necessari, all’incirca 5 milioni di euro, e che avrebbero portato ad un PEF dei rifiuti pari 40 milioni di euro, in luogo degli attuali 34 milioni».
Per Faticoni l’escalation del costo del servizio all’aumentare della popolazione servita dal sistema PaP, con i cosiddetti mastelli, è l’indice di un disallineamento tra il piano industriale e la sua stessa applicazione, in termini sia finanziari che operativi. Il costo totale del servizio, composto dal contratto di raccolta di rifiuti affidato ad ABC e dai costi di conferimento della quota differenziata e indifferenziata, ammonta all’incirca a 28 milioni di euro e influenza anche l’ammontare da accantonare al fondo crediti di dubbia esigibilità.
«All’aumentare del costo - conclude il consigliere - aumenta anche la quota di non incassato, nonostante la percentuale di incasso negli ultimi 5 anni rimane pressoché costante. È necessario che il nuovo progetto si differenzi dall’attuale in termini di efficienza ed efficacia, sia per i cittadini che pagano le bollette e meritano un servizio congruo, sia per i lavoratori dell’azienda Speciale ABC che prestano il proprio impegno a servire la città di Latina e che vanno tutelati».
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