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Il fatto

Minacce in chat alla ex convivente, indagato un 65enne residente nel capoluogo

Le indagini condotte dai Carabinieri a seguito della denuncia presentata dalla donna. L’accusa: maltrattamenti. I fatti contestati avvenuti fino allo scorso novembre

Minacce in chat alla ex convivente, indagato un 65enne residente nel capoluogo

Ancora una volta un nuovo caso di maltrattamenti in famiglia da Codice Rosso è stato registrato a Latina. Un uomo di 65 anni, un incensurato residente nel capoluogo pontino, è accusato di aver minacciato di morte la su ex convivente, una donna di origine polacca e di averla maltrattata. Le ha inviato messaggi pesanti in chat sul telefono e la sua condotta è stata così ossessiva che ha costretto la parte offesa a cambiare le sue abitudini di vita e a temere per la sua incolumità. Il provvedimento cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, è stato emesso nei giorni scorsi dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giuseppe Cario su richiesta del pubblico ministero Marina Marra, titolare del fascicolo.

Il giudice ha accolto le risultanze investigative della Procura. Al termine dell’ultimo episodio la donna ha allertato il numero di emergenza del 112 e ha deciso di presentare una denuncia. Le indagini sono state condotte dai Carabinieri della stazione di Latina a seguito della denuncia presentata dalla parte offesa che ha chiesto l’esercizio dell’azione penale. L’indagato è assistito dall’avvocato Mario Pellegrino e nelle prossime ore sarà sottoposto all’interrogatorio di garanzia davanti al giudice che ha emesso il provvedimento cautelare. I fatti contestati sono avvenuti fino allo scorso novembre e hanno portato la donna a presentare una denuncia contro il suo ex, sottoposto ad una misura restrittiva della libertà personale.

Il giudice ha disposto l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla persona offesa. Gli atteggiamenti dell’uomo hanno ingenerato nella parte offesa anche un forte stato di ansia e agitazione. La donna esasperata dalle condotte ipotizzate, ha deciso di chiedere l’esercizio dell’azione penale. Nell’ordinanza di applicazione della misura restrittiva il giudice ha ricostruito tutti i fatti. Anche questo episodio testimonia quanto siano in aumento i reati cosidetti «familiari» registrati a Latina e provincia che vedono come vittime le fasce deboli.

Oltre che ex mogli ed ex conviventi tra le vittime sempre più spesso finiscono anche i genitori, come nel caso di alcuni giorni fa quando una madre aveva deciso di denunciare il figlio. La donna era vittima di ricatti emotivi.

Rispetto al passato il numero di procedimenti penali e di conseguenza di processi, è sensibilmente aumentato. Come più volte hanno sottolineato gli addetti ai lavori, da parte delle vittime c’è maggiore consapevolezza e ci sono maggiori strumenti. In passato la Procura di Latina aveva fornito alle forze dell’ordine una serie di indicazioni per affrontare situazioni delicate in occasione degli interventi tra le mura domestiche.

Il primo obiettivo è quello di mettere in sicurezza la vittima, eseguire una perquisizione nel domicilio dove sono avvenuti o fatti e poi controllare che non subisca ritorsioni. Nei prossimi giorni il presunto responsabile delle condotte contestate sarà ascoltato dal magistrato.

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