Il fatto
23.12.2024 - 08:30
Un’altra batosta per le casse comunali di Aprilia che dovranno in qualche modo rendere disponibili oltre 720mila euro.
Avevano interrotto i lavori nonostante che il Comune, nel tempo, avesse non solo pagato la propria parte, ma anche anticipato la quota parte del maxi appalto da quasi 10 milioni di euro che doveva essere erogata dalla Regione Lazio.
E così l’ampliamento del depuratore di via del Campo che avrebbe permesso di servire fino a 120mila utenti era stato affidato ad altri. Il Comune di Aprilia aveva infatti deciso di rescindere il contratto non ritenendo degne di apprezzamento le motivazioni avanzate dalla società, la Cogei, per l’interruzione dell’opera. E così l’ente di piazza Roma era stato citato in giudizio in Tribunale al quale la società ha anche chiesto non solo il versamento di quanto mancava, ma anche un risarcimento danni.
Oggi, dopo che il processo avviato nel 2019 per quell’appalto risalente al 2013, è arrivato a sentenza, il Comune ha dovuto prendere atto di quanto il giudice ha stabilito venga versato alla Cogei: 402.724,75 euro oltre interessi legali dalla domanda al saldo, a titolo di restituzione del valore delle opere eseguite e non pagate alla data di risoluzione contrattuale. E questo tutto sommato, poteva essere prevedibile. Ma a questa cifra si devono aggiungere anche 266.695,07 euro a titolo di risarcimento per il danno cagionato a seguito degli inadempimenti nella esecuzione del contratto di appalto, oltre interessi moratori legali dalla data di pubblicazione della sentenza al saldo. Una cifra quindi che supera i 700mila euro: con gli interessi infatti si arriverà a 721.475,91 euro.
Bisogna ricordare che il Comune aveva dovuto, nel tentativo di non far interrompere i versamenti, versare anche quanto dovuto dalla Regione perché l’ente regionale aveva deciso di interrompere qualsiasi versamento ad Aprilia a fronte della diatriba legata canoni idrici che la comunità apriliana aveva deciso di non versare, o meglio di versare su un conto del Comune. Una cifra intorno ai 10 milioni di euro per i canoni idrici mai versati dal 1983 al 2003.
Fatto sta che oggi in piazza Roma il Commissario prefettizio, ha dovuto prendere atto della condanna dell’Ente e inserire questa cifra in un debito fuori bilancio nel bilancio di previsione 2024/2026.
Un’altra tegola quindi per la comunità dopo quella di cui si è dovuto prendere atto solo due mesi fa quando il Comune ha dovuto rivolgersi alla Cassa Depositi e Prestiti per dare seguito a quanto stabilito dall’intesa transattiva con la società Costruzioni Civili srl, approvata dalla giunta Principi, che obbliga il Comune di Aprilia entro il 31 dicembre 2024 a pagare alla società 9 milioni e 75mila euro (più le spese di lite per 51mila euro). Una cifra che è stata riconosciuta alla società che oramai 40 anni fa venne avviata la realizzazione di via dei Mille e di altre strade su terreni che erano privati e che si è accertato, non erano stati di fatto mai sottoposti a esproprio. La sentenza della Corte di Appello prevedeva una somma di circa 15 milioni.
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