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La novità

Parte la rivoluzione del processo penale che diventa telematico: una novità per tutti

Il via ufficiale dal primo gennaio. Oggi riprende tutta l’attività nell’ufficio giudiziario di piazza Bruno Buozzi. Si parte con il portale

Parte la rivoluzione del processo penale che diventa telematico: una novità per tutti

La rivoluzione, perchè molti la chiamano così, è iniziata da pochi giorni: dal primo gennaio il processo penale diventa telematico anche in Tribunale a Latina, dove questa mattina riprende a pieno regime, dopo la sospensione per le feste di Natale, l’attività giudiziaria. E’ una grande novità, potrebbe essere un’incognita, ma è soprattutto una prova importante per vedere come reagirà la macchina giudiziaria di piazza Bruno Buozzi. Il decreto del Ministero stabilisce l’obbligatorietà dell’utilizzo del portale per depositare gli atti dall’elenco dei testimoni da sentire in un processo oppure per l’appello. Il via con i procedimenti ordinari: dall’udienza preliminare a tutta la fase preliminare e dibattimentale. Questo significa che tutti gli atti dovranno essere depositati su un portale telematico, salvo alcune eccezioni, ad esempio nei procedimenti cautelari, nei riti abbreviati e nei giudizi immediati. A livello nazionale l’Unione delle Camere Penali Italiane ha manifestato la contrarietà perchè gli uffici non sono ancora pronti.

L’obiettivo è di snellire la macchina giudiziaria e renderla più veloce. Oggi vedremo come andranno le cose. Per l’applicativo della App c’è da sottolineare che a Bari, Foggia e Rieti, i rispettivi presidenti del Tribunale ne hanno sospeso l’utilizzo. Nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 30 dicembre è stato pubblicato il regolamento che porta la data del 27 dicembre, che modifica i termini del deposito degli atti della Riforma Cartabia sul processo penale telematico.

Nel provvedimento firmato dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio si parla di una disciplina che proroga il doppio binario (telematico e analogico) soltanto per alcuni procedimenti. Nel Tribunale di Rieti è emerso che l’applicativo ha delle carenze tecniche che ne impediscono il funzionamento. L’Unione delle Camere Penali Italiane aveva sottolineato che il processo penale telematico può essere attuato unicamente nel rispetto del pieno ed effettivo diritto di difesa.

«Il Ministero si è dimostrato insensibile - aveva scritto l’Unione Camere Penali Italiane - alle conseguenze cui saranno esposti i difensori ma soprattutto i propri assistiti dallo spirare per motivi a loro estranei del termine per il deposito di atti fondamentali per l’esercizio del diritto di difesa». A livello nazionale la Giunta esecutiva centrale dell’Associazione Nazionale Magistrati aveva denunciato i malfunzionamenti in alcuni uffici giudiziari dell’applicazione e la mancanza di assistenza: «Ci si chiede cosa avverrà quando in modo più consistente riprenderanno le udienze in tutti i Tribunali di Italia». Oggi la prova, il via con la ripresa delle attività nell’ufficio di piazza Bruno Buozzi.

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