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Il fatto

Processo Reset, le assoluzioni: dalla droga alla corruzione

In 24 escono di scena dalle accuse contestate dagli investigatori

Processo Reset, le assoluzioni: dalla droga alla corruzione

Soltanto la lettura del dispositivo è durata quasi dieci minuti. Queste le sentenze: condanna a 12 anni e 3 mesi per Angelo Travali, 10 anni per Salvatore Travali. Stessa pena per Angelo Morelli. Per Costantino «Cha Cha» Di Silvio 8 anni e 4 mesi. Condannati per estorsione con l’aggravante mafiosa e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici anche se per alcuni capi il reato è stato riqualificato in truffa. Condanna a 2 anni per Valentina Travali, due anni e otto mesi per Denis Cristofoli, 3 anni per Corrado Giuliani 3 anni. Le pene sono state ridimensionate rispetto a quanto richiesto dai pm.

Assolti chi secondo quanto sostenuto dalla Dda erano i fornitori di droga: Alessandro Zof, Valerio Cornici, Luigi Ciarelli. I giudici hanno disposto per gli imputati che non sono detenuti per altra causa la perdita di efficacia della misura cautelare. Sono stati assolti Davide Alicastro, Ermes Pellerani, Christian Battello, Fabio Benedetti, Antonio Neroni, Antonio Giovannelli, Dario Gabrielli, Manuel Ranieri, Mirko Albertini, Silvio Mascetti, Alessandro Anzovino, Matteo Gervasi, Francesca De Santis, Tonino Bidone, Shara Travali, Vera Travali, Giorgia Cervoni e Franco Della Magna.

Assolti il poliziotto Carlo Ninnolino accusato di aver rivelato notizie riservate tramite Riccardo Pasini, ai Travali. Erano stati assolti anche nel corso del processo Don’t Touch in quel caso l’accusa era di rivelazione di segreto d’ufficio. In Reset il reato ipotizzato era quella di corruzione e di atti contrari ai doveri di ufficio.

Nel processo il Comune di Latina si è costituito parte civile insieme all’Associazione Caponnetto e il Tribunale ha riconosciuto un risarcimento di 20mila euro.

Le difese
Nell’inchiesta Reset venivano contestati i reati di estorsione aggravata dal metodo mafioso, l’associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico e poi la corruzione. L’accusa aveva chiesto oltre 400 anni di condanne mentre le difese le assoluzioni e avevano puntato sull’inattendibilità dei pentiti. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Angelo e Oreste Palmieri, Gaetano Marino, Massimo Frisetti, Leone Zeppieri, Giancarlo Vitelli, Alessia Righi, Silvia Siciliano, Pasquale Cardillo Cupo, Italo Montini, Marta Censi, Alessandro Farau, Marco Nardecchia, Giovanni Codastefano, Francesco Pisani, Fabrizio D’Amico, Sandro Marcheselli, Alessia Vita, Leonardo Palombi, Stefano Iucci, Moreno Gullì, Amleto Coronella, Francesca Roccato, Valentina Sartori, Camillo Irace, Agostino Sarnataro, Giuseppe Cincioni, Domenico Dello Iacono. Il Comune di Latina e l’Associazione Caponnetto sono parte civile, rappresentato dagli avvocati Francesco Cavalcanti, Licia D'Amico e Benedetta Manasseri.

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