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Il fatto

Nascondeva refurtiva in casa, giudizio immediato per Baldascini

A metà novembre i Carabinieri avevano trovato in casa del 41enne una moto e sedie rubate a Borgo Carso

Nascondeva refurtiva in casa, giudizio immediato per Baldascini

Il giudice per le indagini preliminari Mara Mattioli ha disposto il giudizio immediato per Paolo Baldascini, latinense di 41 anni, per il reato di ricettazione, accertato a metà novembre dai Carabinieri della Compagnia di Latina che gli avevano trovato in casa la refurtiva di un furto consumato da ignoti qualche ora prima. Il Tribunale ha accolto quindi la richiesta avanzata dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano all’esito di un’indagine che non ha richiesto altri accertamenti sul conto dell’unico indiziato, sebbene gli investigatori del Comando stazione di Borgo Podgora che avevano portato a termine l’operazione non si fossero fermati, anzi hanno avviato parallelamente un’indagine per risalire agli autori del furto e stabilire la natura del loro rapporto col ricettatore.

La vicenda era alquanto singolare e si era consumata la notte del 14 novembre a Borgo Carso. A destare sospetti era proprio il ruolo di Paolo Baldascini in questa storia, fino a quel giorno estraneo a reati di questo genere, da sempre accostato ai traffici di droga. Al tempo stesso era stata alquanto insolita l’impresa di chi il furto lo aveva consumato, con modalità alquanto insolite. I ladri, probabilmente improvvisati, a bordo probabilmente di un mezzo da fuoristrada, avevano rubato una moto dal parcheggio condominale di un palazzo in via Pericle, nel centro abitato di Borgo Carso, quindi scappando si erano fermati anche davanti a un bar ristorante di strada Gialla e avevano trafugato una decina di poltroncine da esterno. L’azione aveva tutta l’aria di essere un’impresa scellerata, perché gli autori del doppio furto non avevano avuto neppure l’accortezza di caricare il motociclo, ma lo avevano trascinato utilizzando una fune, di fatto danneggiandolo.I carabinieri del Comando stazione di Borgo Podgora del luogotenente Francesco Arpaia erano arrivati subito a casa di Baldascini, in via Casal delle Palme, prima di tutto perché, ironia della sorte, quel giorno dovevano notificargli la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza applicata per tre anni, ma anche e soprattutto perché le tracce portavano inequivocabilmente a lui: trascinando la moto, i ladri avevano lasciato dei segni sull’asfalto. E infatti la perquisizione aveva permesso di recuperare, e in seguito restituire alle vittime, sia la moto che le otto sedie. Insomma, il quadro indiziario a suo carico era schiacciante, quindi il pubblico ministero ha potuto chiudere in fretta l’inchiesta, ottenendo il giudizio immediato, fissato dal giudice per le indagini preliminari senza dovere ricorrere all’udienza preliminare: in aula però si tornerà solo all’innizio del prossimo anno.

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