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Il caso

Coltellate in zona pub, i movimenti degli aggressori ricostruiti con le telecamere

Decisivi gli impianti privati di sorveglianza, filmati utili per l’identificazione e sequestrare gli abiti

Coltellate in zona pub, i movimenti degli aggressori ricostruiti con le telecamere

In una delle zone più presidiate, come il quartiere dei pub nel centro di Latina, neppure una delle poche telecamere della video sorveglianza cittadina è tornata utile alle indagini che hanno permesso di ricostruire, e individuare i responsabili, della brutale aggressione degenerata nel tentato omicidio di tre adolescenti, due persino minorenni. Ancora una volta gli investigatori si sono dovuti affidare alle telecamere dei privati, quelle degli esercizi commerciali situati nei pressi del luogo della rissa e poi dell’aggressione, ma anche lungo il tragitto compiuto dagli autori della spedizione punitiva, sia prima che dopo. Meno male, perché i filmati dei locali sono risultati utili per ricostruire la sequenza dei fatti, ma anche per identificare quasi tutti i soggetti coinvolti e individuare i capi d’abbigliamento che indossavano, puntualmente trovati e sequestrati nelle loro abitazioni il giorno seguente per documentare il loro coinvolgimento.

Insomma, partendo da zero per ricostruire i fatti, gli investigatori della Squadra Mobile nelle ore seguenti al tentato omicidio, hanno ripercorso la via di fuga degli aggressori, individuando tutte le telecamere che li hanno ripresi, sia dopo la rissa che al ritorno per la vendetta di sangue. Fino ad arrivare a via Fratelli Bandiera, dove si erano radunati nei pressi del mini market, a poca distanza dal fast food etnico che rappresentava il loro luogo di ritrovo abituale. In quel punto avevano ripiegato dopo la rissa e si erano organizzati per regolare i conti, supportati anche da altri loro amici che non avevano partecipato alla prima fase dello scontro.

In quello stesso luogo si sono recati infine scappando dopo il ferimento dei tre ragazzi del gruppo opposto. Grazie proprio a quelle telecamere, gli investigatori della Questura hanno effettuato un sopralluogo nei pressi del mini market, trovando alcune tracce di sangue, poi raccolte dalla polizia scientifica, presumibilmente perse da alcuni degli aggressori, a loro volta feriti. Uno di loro, Antonio Iustic, si era presentato la mattina di lunedì 25 novembre durante il sopralluogo della polizia ed era stato identificato, notato perché in atteggiamento sospetto si era chinato a cercare qualcosa, poi aveva fornito una giustificazione elusiva.

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