Il fatto
11.02.2025 - 08:04
Lascia il carcere e ha ottenuto gli arresti domiciliari Renzo Lovato, 64 anni, arrestato lo scorso 23 gennaio nell’ambito dell’inchiesta bis sul caso di Satnam Singh, il bracciante agricolo indiano morto a seguito di un incidente sul lavoro avvenuto nelle campagne di Borgo Santa Maria lo scorso 17 giugno. I giudici del Tribunale del Riesame di Roma si sono pronunciati a seguito del ricorso presentato dal collegio difensivo dell’imprenditore e del figlio Antonello Lovato, anche lui destinatario della misura restrittiva in carcere. Nei confronti del 39enne (in carcere anche per la morte di Satnam Singh) il provvedimento è stato confermato dai magistrati che hanno lasciato inalterate le esigenze cautelari.
L’udienza si è svolta il 7 febbraio e il collegio difensivo aveva impugnato l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Barbara Cortegiano su richiesta del pubblico ministero Marina Marra, titolare dell’inchiesta. Per conoscere le motivazioni della decisione ci vorranno 30 giorni. I reati contestati nel provvedimento restrittivo sono quelli di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro pluriaggravato per avere impiegato sette lavoratori stranieri clandestini.
L’indagine condotta dai Carabinieri della Compagnia di Latina si basa sull’individuazione dei lavoratori irregolari impiegati nell’azienda agricola. Dai riscontri è emerso che i braccianti in campagna lavoravano per 5 euro e 50 centesimi all’ora, dalle 7 fino alle 12, poi una pausa e dopo pranzo riprendevano alle 13 fino a cessate esigenze.
E’ questo quello che aveva dichiarato in un verbale un bracciante agricolo. Sempre dai riscontri degli investigatori era emerso un sistema: tutti i braccianti avevano lavorato nei campi 8 ore al giorno ma anche 9 e praticamente sempre: sette giorni su sette, in alcuni casi anche la domenica per mezza giornata. «Hanno dichiarato che erano costretti a lavorare in campo aperto senza dispositivi individuali di sicurezza e senza la possibilità di utilizzare luoghi di ristoro per rifocillarsi e consumare i pasti, non avevano bagni. Per consumare il pasto approfittavano dell’ombra delle piante e i loro bisogni corporei venivano fatti nei campi».
Intanto il prossimo primo aprile davanti ai giudici della Corte d’Assise - presieduta dal giudice Gian Luca Soana - inizierà il processo per l’omicidio di Satnam Singh dove Antonello Lovato è imputato con l’accusa di omicidio volontario.
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