Il fatto
22.02.2025 - 15:01
Prosegue a livello nazionale la campagna di controlli nei Bed & Breakfast e nelle strutture ricettive a breve termine, promossa dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute in collaborazione con il Ministero della Salute. L’operazione, avviata lo scorso novembre e intensificata in occasione dell’Anno Giubilare, ha l’obiettivo di garantire il rispetto delle normative igienico-sanitarie e di sicurezza, con particolare attenzione all’identificazione degli ospiti per prevenire eventuali minacce all’ordine pubblico.
L’iniziativa ha già portato al controllo di circa 2.500 strutture in tutta Italia, con un tasso di irregolarità del 20%. Nel Lazio, in particolare nelle province di Latina e Frosinone, le verifiche hanno fatto emergere numerose violazioni, alcune delle quali particolarmente gravi.
Nel territorio pontino sono stati controllati 32 B&B, di cui 11 risultati irregolari. Le violazioni riscontrate sono state 13, portando a otto diffide per mancata esposizione dei prezzi, superamento del numero di posti letto dichiarati e problemi di classificazione della struttura. Complessivamente, le sanzioni amministrative comminate ammontano a circa 5.000 euro.
Particolarmente preoccupante la situazione in due strutture di Aprilia, dove i Carabinieri del Nas hanno rilevato gravi omissioni nella manutenzione del sistema antincendio. I responsabili sono stati segnalati alle autorità competenti, mentre per una delle due attività è scattata la sospensione per la mancanza dei requisiti minimi previsti dalla normativa regionale, come l’assenza di una cucina o di un angolo cottura.
Anche nel comune di Fondi è stata sospesa un’attività ricettiva, dopo che i Carabinieri hanno accertato l’omessa comunicazione di modifiche interne alla struttura.
In Italia
L’operazione, avviata lo scorso novembre, ha portato finora alla verifica di quasi 2.500 strutture in tutta Italia, con oltre 500 attività risultate irregolari, pari a circa il 20% del totale.
Nella seconda fase della campagna, avviata prima di Natale, i controlli si sono concentrati, oltre che sugli aspetti igienico-sanitari e autorizzativi, anche sull’identificazione degli ospiti, un requisito fondamentale previsto dall’articolo 109 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS). Il fenomeno delle locazioni brevi, in crescita esponenziale soprattutto in vista del Giubileo, ha spinto il Ministero dell’Interno a rafforzare le misure di sicurezza per evitare che soggetti pericolosi o legati alla criminalità possano alloggiare in maniera anonima.
Tra gli aspetti sotto esame, vi è la diffusione delle cosiddette KeyBox, sistemi di apertura automatizzata che permettono agli ospiti di accedere agli alloggi senza un’effettiva identificazione da parte del gestore. Secondo le nuove direttive ministeriali, tale modalità di check-in da remoto non garantisce il rispetto della normativa, poiché non permette di verificare de visu la corrispondenza tra il documento fornito e la persona che effettivamente soggiorna nella struttura. Le nuove disposizioni chiariscono che i gestori devono obbligatoriamente identificare gli ospiti di persona e comunicare i dati alla Questura territorialmente competente. In caso di mancato rispetto della norma, sono previste sanzioni fino a 206 euro o l’arresto fino a tre mesi.
I controlli hanno già portato all’accertamento di 43 violazioni dell’articolo 109 TULPS, mentre in totale sono state segnalate 435 persone all’Autorità Amministrativa e 48 alla Giudiziaria, con 731 violazioni amministrative e 61 penali accertate, e multe per un totale di oltre 500mila euro.
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