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Il lutto

Addio a Fulco Pratesi, il ricordo del presidente della Fondazione Caetani

Massimo Amodio: "È stato un punto di riferimento per tutti noi che ci siamo occupati di proteggere, conservare e condividere i valori della natura ambientale"

Addio a Fulco Pratesi, il ricordo del presidente della Fondazione Caetani

La morte di Fulco Pratesi, fondatore del Wwf Italia ed esempio vivente di ecologismo attivo, tocca profondamente tutti, e anche la Fondazione Roffredo Caetani del quale Pratesi è stato a lungo consigliere, innamorato di Ninfa e padre dell'intuizione che ha portato poi alla nascita del Parco di Pantanello, quella cioè di rinaturalizzare l’area intorno al Giardino. Aveva 90 anni e fin da bambino si era impegnato nel rispetto della natura per tutto ciò che l'umanità non deve né distruggere né alterare.

Abbiamo chiesto al Presidente della Fondazione Roffredo Caetani, Massimo Amodio, un suo personale ricordo: "Fulco è stato un punto di riferimento per tutti noi che ci siamo occupati di proteggere, conservare e condividere i valori della natura ambientale. E' sicuramente un padre nobile del Movimento ambientalista italiano. Il legame per quanto mi riguarda è duplice per la sua presenza all'interno della Fondazione sin dall'inizio. I primi consiglieri infatti furono individuati da donna Lelia e dal marito Hubert Haward, e lui c'era, quindi ha vissuto sin dalla nascita la vita della nostra istituzione. La sua scomparsa ci colpisce sotto diversi punti di vista. Io personalmente l'ho conosciuto più di 40 anni fa, ed è una figura che mi ha sempre ispirato. La sua presenza all'interno della Fondazione inoltre è strettamente legata alla nascita del Parco di Pantanello, possiamo affermare che la scintilla di questa idea nasce proprio dalla sua capacità visionaria. Fulco credeva molto nel futuro, anche se legato alla tradizione, e mi piace sottolineare che era anche un grandissimo acquarellista, amava comunicare attraverso i suoi disegni".

Chiediamo al Presidente Amodio, se e come la Fondazione intende omaggiarlo: "Sicuramente, un'idea molto bella potrebbe essere quella di raccogliere alcuni dei suoi acquerelli e commemorarlo esponendoli. Tenga conto che nel nostro Consiglio siedono tutte le più grandi associazioni ambientaliste, quindi ragioneremo insieme per un tributo condiviso".
Erano anni che Fulco Pratesi non tornava a Ninfa ma aveva visto Pantanello nella piena maturità del progetto. "Mancava dall'oasi credo da sei o sette anni ormai - aggiunge Amodio - ma chiamava, chiedeva... la distanza fisica non era un problema".

Il ricordo più bello? "Il sorriso nel suo sguardo quando abbiamo inaugurato sostanzialmente le aree umide di Pantanello facendo scorrere dentro l'acqua. Quei suoi occhi, la gioia che contenevano, parlavano di una passione per la natura che non era solo un fatto intellettuale ma nasceva dal cuore e ad esso ritornava".

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