Il fatto
11.03.2025 - 10:14
Un sofisticato schema di frode fiscale è stato smantellato dalla Guardia di Finanza di Latina, che questa mattina ha dato esecuzione a un’ordinanza di sequestro emessa dal gip del Tribunale di Cassino. L’indagine, coordinata dalla Procura di Cassino e condotta dal Gruppo di Formia, ha portato al blocco di falsi crediti d’imposta per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro.
Il meccanismo illecito ruotava attorno alla creazione di falsi Sismabonus, generati e monetizzati illecitamente attraverso un giro di cessioni tra soggetti nullatenenti, irreperibili e con precedenti penali. Il punto di partenza dell’inchiesta è stato il monitoraggio effettuato dal Nucleo Speciale Tutela Entrate e Repressione Frodi Fiscali di Roma, nell’ambito della cabina di regia nazionale contro le truffe sui crediti fiscali. Le analisi hanno portato a individuare nove soggetti coinvolti nella frode, facendo emergere un vero e proprio sistema criminale.
Le indagini hanno svelato che i crediti inesistenti venivano inseriti nella piattaforma dell’Agenzia delle Entrate e poi ceduti più volte, fino a farli risultare apparentemente legittimi. Il sistema, basato su un complesso gioco di trasferimenti, ha tratto in inganno il Fisco, causando un danno economico pari all’intero valore nominale dei crediti fittizi.
Decisivi sono stati i riscontri effettuati sui condomìni che, secondo la documentazione ufficiale, avrebbero dovuto ospitare i cantieri per gli interventi di messa in sicurezza antisismica. Gli investigatori hanno accertato che in realtà i cantieri non esistevano. Un ulteriore elemento che ha smascherato il raggiro è stato il coinvolgimento di imprese edili con volumi di affari incoerenti rispetto ai lavori dichiarati, considerando la complessità e l’invasività degli interventi richiesti per il Sismabonus.
Ma il sistema illecito non si limitava solo all’ottenimento dei crediti fasulli: parte dei proventi è stata trasferita all’estero, in particolare in Cina. Uno dei soggetti coinvolti, residente a Minturno, tra novembre e dicembre 2021 ha bonificato su conti bancari cinesi la cifra di 2,28 milioni di euro, liquidità derivante proprio dalla vendita dei crediti falsi.
A seguito delle approfondite indagini – che hanno incluso intercettazioni, perquisizioni e accertamenti bancari – il G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo dei crediti fiscali illeciti, bloccandoli direttamente presso l’Agenzia delle Entrate. Il provvedimento coinvolge anche eventuali crediti attualmente detenuti da terzi in buona fede, per un importo totale superiore a 10 milioni di euro.
L’operazione della Guardia di Finanza conferma il ruolo cruciale del Corpo nella lotta contro le frodi fiscali, proteggendo le risorse pubbliche destinate a famiglie e imprese. Il contrasto a queste pratiche illecite non solo tutela le casse dello Stato, ma garantisce anche condizioni di concorrenza leale per le aziende oneste, preservando l’integrità del sistema economico.
L’inchiesta prosegue e la posizione dei nove soggetti coinvolti è ora al vaglio della magistratura.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione