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Il fatto

Orecchio staccato a morsi, il giovane fermato è il complice dell'aggressore

Il 23enne finito in carcere è sospettato di avere preso parte alla spedizione punitiva. Continua la caccia al principale indiziato

Orecchio staccato a morsi, il giovane fermato è il complice dell'aggressore

Un’indagine lampo della Polizia ha permesso di identificare e rintracciare un giovane coinvolto nella brutale aggressione dello spacciatore sottoposto agli arresti domiciliari martedì sera: gli investigatori della Squadra Mobile hanno sottoposto a fermo Alex Tornese di 23 anni, ritenuto il complice dell’uomo che ha pianificato la spedizione punitiva nell’appartamento di via San Carlo da Sezze e ferito a morsi la vittima, fino a staccargli una parte dell’orecchio destro. Mentre continuano le ricerche del principale sospettato, oggi sarà interrogato dal giudice per le indagini preliminari il ragazzo, assistito dall’avvocato di fiducia Sandro Marcheselli, finito in carcere perché indiziato di avere concorso nel reato di deformazione dell’aspetto della vittima attraverso lesioni permanenti al viso.

Incrociando le testimonianze raccolte quella sera dai poliziotti della Squadra Volante e le vaghe dichiarazioni rese dalla vittima, Luca De Bellis, 32 anni ancora da compiere, gli investigatori della Questura sono riusciti a ricostruire i fatti, attribuendo le responsabilità che potranno trovare conferma con l’analisi delle tracce raccolte dagli specialisti della polizia scientifica nell’appartamento. I poliziotti del questore Fausto Vinci hanno contezza che il pusher sottoposto agli arresti domiciliari avesse ricevuto pressioni, dall’uomo che poi lo ha aggredito, direttamente oppure tramite altre persone, per convincerlo a partecipare con lui in una serie di affari criminali. Presumibilmente la visita dell’altra sera doveva essere una spedizione punitiva per il rifiuto reiterato della vittima.

Gli agenti ritengono che a suonare alla porta dell’appartamento al secondo piano del civico 33 di via San Carlo da Sezze, nella tarda serata di martedì, sia stato appunto Alex Tornese, che Luca De Bellis conosceva già. Secondo quanto ha dichiarato, inizialmente non era intenzionato ad aprire, prima di tutto perché le prescrizioni imposte dal regime degli arresti domiciliari gli vietano contatti con l’esterno, ma anche perché era già piuttosto tardi. Fatto sta che l’insistenza dell’ospite inatteso lo aveva spinto ad aprire la porta, pensando così di essere lasciato in pace: solo a quel punto, dall’androne delle scale, sarebbe sbucato il secondo uomo, che lo ha colpito al volto con un pugno e poi gli è saltato addosso, aggredendolo a morsi, fino a staccargli appunto una parte del padiglione auricolare destro. Quindi i due si erano dileguati.

Al momento di essere soccorso per essere trasportato in ospedale, il ragazzo ferito aveva ammesso ai poliziotti di essersi liberato dell’aggressore, ferendolo con almeno due fendenti tra la schiena e il fianco, comunque nella zona toracica. Quindi le ricerche dei fuggitivi erano state estese a tutti gli ospedale del circondario, ma senza risultato: dell’aggressore ferito nessuna traccia, ma nel pomeriggio di mercoledì gli investigatori hanno rintracciato il suo giovane complice, sottoposto a fermo. Sull’identità dell’autore delle lesioni permanenti alla vittima vige il massimo riserbo, ma i sospetti convergono ormai con decisione su un quarantenne che, proprio come la vittima, vanta precedenti per droga e non è nuovo a episodi di violenza e prevaricazione connessi alle attività criminali.

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