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Entra in hotel e pretende una camera, condannato a quattro anni

Rapina in hotel, il pm aveva chiesto la condanna a cinque anni di reclusione. Le indagini condotte dai Carabinieri

Entra in hotel e pretende una camera, condannato a quattro anni

Condanna a quattro anni e due mesi per il giovane di origine ghanese accusato di essere andato in un hotel alle porte del capoluogo e di aver preteso quando è arrivato alla reception una camera. I fatti contestati avvenuti alla Locanda del Cavaliere sulla Pontina. Ieri - nel corso della sua requisitoria - il pm Marco Giancristofaro aveva chiesto la condanna a cinque anni mentre la difesa, rappresentata dall’avvocato Giamila Dezio ha cercato di scardinare l’impianto accusatorio.

Sul banco degli imputati Abudu Shaibu che in base a quanto è emerso aveva aggredito il portiere della struttura ricettiva tentando poi di far perdere le tracce lungo la Pontina. Secondo una prima ricostruzione il 27enne aveva tentato di avere una camera dell’albergo dopo le due di notte, una volta che gli era stata offerta la stanza aveva detto di non avere i soldi ed era stato inviato ad andare via. Era tornato alcune ore dopo scavalcando la rete di recinzione.

Era stato il portiere ad accorgersi del tentativo di intrusione e a dare l’allarme. L’uomo era stato aggredito e il 27enne durante quei momenti concitati era riuscito a prendere uno smartphone. I Carabinieri lo avevano fermato subito dopo mentre era a piedi sulla Pontina e alla vista degli uomini in divisa li aveva minacciati con un tondino di ferro. Il 27enne era stato arrestato ed era finito in carcere.

Una volta chiusa l’inchiesta, la difesa ha scelto per il proprio assistito il rito abbreviato, un giudizio previsto dal codice che prevede la riduzione di un terzo della pena in base agli elementi raccolti nel corso delle indagini preliminari. Ieri si è svolta l’udienza con la discussione e le richieste sia del pm che della difesa. Dopo la camera di consiglio il giudice ha letto la sentenza. Quando si conosceranno le motivazioni - la difesa presenterà ricorso in Corte d’Appello. L’operazione condotta dai Carabinieri rientra nell’ambito dei servizi di controllo del territorio per la prevenzione dei reati predisposti dal Comandante Provinciale Christian Angelillo.

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