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Il fatto

Aggressione in strada, i vigili accusati di non aver trascritto una testimonianza. Parla l'ispettore

I fatti nel marzo del 2021, quando un uomo ubriaco fu pestato e lasciato esanime in piazza da due ragazzini

Aggressione in strada, i vigili accusati di non aver trascritto una testimonianza. Parla l'ispettore

Lunga deposizione oggi pomeriggio in Tribunale per l’ispettore Alessandro Sacchetti che insieme alla squadra mobile ha eseguito le verifiche che sono alla base della contestata omissione d’ufficio da parte di due vigili urbani di Sezze. Davide Di Girolamo di Terracina e Roberto Camerota di Minturno, difesi dagli avvocati Massimo Signore, Vincenzo Macari e Matteo Macari, sono accusati di aver «coperto” la dinamica di un’aggressione per futili motivi ai danni di un cittadino romeno ubriaco da parte di un gruppo di ragazzi di Sezze, tutti italiani.

La circostanza, secondo l’accusa, fu riferita subito ai vigili urbani intervenuti da una testimone oculare ma di quelle dichiarazioni non è stata mai trovata traccia sul verbale. Di qui le accuse di falso e rifiuto d’atti d’ufficio che a gennaio 2022 portarono all’ordinanza del gip di Latina di sospensione dal servizio per 12 mesi per entrambi gli agenti della polizia locale. Ieri nel corso dell’udienza il teste del pm ha ricostruito quanto accaduto in quei giorni e fatto riferimento alle dichiarazioni della donna che è stata sentita anche in seguito ai fatti specifici. La difesa dei due vigili è stata sempre la stessa, ossia che la dichiarazione non è stata fatta dalla signora e che comunque loro non avevano alcun interesse a manipolare lo svolgimento dei fatti di quella sera né a «salvare» gli aggressori.

L’indagine era partita al momento del ricovero presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina di un cittadino rumeno, il 30 marzo 2021. Quella sera era stato trovato esanime sulla strada, nella centralissima Porta Sant’Andrea. L’uomo era stato immediatamente soccorso dai sanitari del 118. Sulle prime qualcuno aveva riferito che il cittadino romeno di 53 anni, in stato confusionale e probabilmente ubriaco, era caduto e si era rotto la testa. Ma le ferite riportate non sembravano compatibili con la ricostruzione ufficiale dei fatti . Così dopo i primi accertamenti veniva appurato che l’uomo era stato provocato, picchiato selvaggiamente per futili motivi e lasciato mezzo tramortito sull’asfalto.

In seguito alla verifica svolta nelle ore successive dalla Squadra Mobile di Latina, a maggio 2021 furono applicate due ordinanze di custodia cautelare, la prima nei confronti di quello che all’epoca dei fatti era ancora un minorenne, un ragazzo di 17 anni, di Priverno, la seconda, a carico di 20enne di Sezze. Entrambi sono stati già giudicati per il reato di tentato omicidio del rumeno. Ciò che non torna è perché i vigili non verbalizzarono la testimonianza su quei due.

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