20.04.2025 - 10:00
Dopo quasi venti giorni è finita ieri mattina la fuga di Gianfranco Mastracci, ricercato dalla Polizia per la brutale aggressione di Luca De Bellis, trentenne agli arresti domiciliari per droga, la sera del primo marzo scorso. Indagato per il reato di deturpazione del viso con lesioni permanenti, avendo staccato a morsi un lembo dell’orecchio destro alla vittima, Mastracci si è consegnato ieri all’autorità giudiziaria, presentandosi direttamente in carcere, il penitenziario romano di Rebibbia: gli è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare emessa a suo carico, nel frattempo, dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina.
L’indagine della Squadra Mobile aveva imboccato subito la direzione giusta, analizzando la ricostruzione dei fatti offerta dalla stessa vittima, nel frattempo trasferito in carcere per le violazioni che ha commesso in quel periodo, specie quella sera quando aveva fatto entrare in casa la fidanzata, non convivente, e aveva aperto la porta agli aggressori, trasgredendo il divieto di avere contatti con l’esterno. Insomma, i poliziotti del Questore Fausto Vinci avevano sospettato sin da subito che l’autore della brutale aggressione fosse Mastracci, ma sin da quella sera si era reso irreperibile.
Facendogli terra bruciata attorno, però, l’indomani gli investigatori avevano trovato il complice, Alex Tornese di 24 anni, tuttora dietro le sbarre, che aveva avuto il ruolo di “esca” suonando con insistenza alla porta dell’appartamento di Luca De Bellis, al secondo piano del civico 33 di via San Carlo da Sezze, consentendo a Mastracci di sbucare all’improvviso per aggredire il trentenne all’ingresso di casa, fino a staccargli a morsi un pezzo del padiglione auricolare destro, mollando la presa solo quando la vittima gli aveva sferrato, a detta sua, alcuni fendenti con un coltello da cucina. Il giovane era stato trovato analizzando le sue amicizie: era nascosto a Sezze in casa del padre di una sua amica, uno spacciatore latinense.
Fatto sta che le ricerche di Gianfranco Mastracci erano risultate infruttuose. Non era nuovo a imprese di questo genere: l’ultima tre anni fa quando, si è scoperto di recente nel corso di un’inchiesta, fuggiva dagli ex sodali legati ai narcotrafficanti fondani che volevano fargli pagare, col sangue, strategie sbagliate nei loro affari comuni con la droga. Questa volta, a differenza del passato, non è stato catturato, ma evidentemente si sentiva braccato e ha deciso di arrendersi, anche per alleggerire la propria posizione, consapevole di non poter reggere, da solo, il peso di una latitanza. Assistito dall’avvocato Sandro Marcheselli, martedì comparirà davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia. Resta da chiarire il movente dell’aggressione, ma difficilmente sarà lui a fornire le risposte agli interrogativi dei magistrati.
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