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Il fatto

Paziente morta per un drenaggio, i testimoni: "Deceduta per un errore tecnico"

Ascoltati i consulenti del Pm nel processo dove è imputato un medico del Goretti: non è stato prudente e non ha eseguito un esame

Paziente morta per un drenaggio, i testimoni: "Deceduta per un errore tecnico"

«È morta per un errore tecnico, il medico non è stato prudente e dovevano essere prese maggiori precauzioni. La tecnica del drenaggio non è stata corretta così come il posizionamento. Inoltre prima di intervenire era necessario eseguire un esame». È una parte della deposizione di due consulenti medici del pubblico ministero Marina Marra nel processo che vede imputato per omicidio colposo un medico di 67 anni del Santa Maria Goretti di Latina, ora in pensione. E’ finito sotto processo per la morte di Carla Maccarinelli, 73 anni, deceduta durante un intervento di drenaggio al Santa Maria Goretti: era il 16 novembre del 2019. «C’è un nesso di causalità e la manovra ha perforato il cuore al paziente» hanno dichiarato in aula il medico legale Stefania Urso e il chirurgo toracico Stefano Elia che hanno risposto alle domande del magistrato inquirente, del giudice Elena Nadile, dell’avvocato Francesco Vasaturo che assiste l’imputato e della parte civile.
Nella lunga deposizione i medici hanno messo in evidenza anche che: «Una radiografia toracica non avrebbe indotto il medico in errore. Doveva agire in maniera più oculata utilizzando un tubo morbido». Erano stati i familiari della donna a presentare una denuncia in Procura chiedendo l’esercizio dell’azione penale. L’inchiesta era stata coordinata dal Procuratore Giuseppe de Falco e in un primo momento erano
indagati anche altri medici, la cui posizione in un secondo momento è stata archiviata. L’imputato avrebbe eseguito una manovra toracica, provocando una lesione e di conseguenza lo choc emorragico e la morte. La paziente era stata operata al polmone al Regina Elena a Roma alcune settimane prima, dopo un peggioramento delle sue condizioni era andata al Pronto Soccorso del Santa Maria Goretti per farsi visitare e dove - come è emerso ieri nel dibattimento - è stata per sei ore. Il medico finito sotto processo aveva visitato la donna come consulente chirurgico. Secondo la ricostruzione degli investigatori l’ingresso era avvenuto alle 15,20 la visita alcune ore dopo: alle 21,30. E’ in quel momento che il medico del Pronto Soccorso ha chiesto una consulenza chirurgica a causa del progressivo peggioramento delle condizioni della donna ed una Tac al torace.
L’imputato una volta chiamato per un consulto aveva fatto un scelta: aveva deciso di procedere ad un drenaggio e non sottoporre la donna ad una Tac. Senza tenere in considerazione - avevano messo in luce dalla Procura - le eventuali conseguenze per il precedente e delicato intervento chirurgico a cui era stata sottoposta un mese prima. Il processo riprende il 25 giugno per ascoltare altri testimoni.

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