Il fatto
30.04.2025 - 22:00
Si è avvalso della facoltà di non rispondere Giancarlo Pagliaro nel corso dell’interrogatorio che si è tenuto ieri mattina davanti al gip di Santa Maria Capua Vetere, Rosaria Dello Stritto, che ha convalidato il fermo dei carabinieri di Mondragone e ordinato la custodia cautelare del commerciante che lunedì mattina ha ucciso Luigi Magrino.
Viene contestato al momento il reato di omicidio senza premeditazione. Magrino, 41 anni, anch’egli commerciante ma di auto, residente a Formia ha avuto una discussione con il suo assassino proprio dentro il distributore e tra i due ci sarebbe stata una colluttazione. Alla dinamica ha assistito un carabiniere fuori servizio, la cui testimonianza è stata fondamentale anche per rintracciare Pagliaro, che, come si sa, dopo aver sparato è scappato via per essere rintracciato poco dopo. ma ci sarebbe anche un secondo testimone oculare della seconda parte della sequenza, ossia quella degli spari; si tratta di un conoscente di Pagliaro.
Nonostante il silenzio dell’indagato, assistito dagli avvocati Alfonso Quarto e Antonio Miraglia, inizia ad emergere qualche dettaglio sul movente dell’omicidio. Più che una truffa, ipotesi della prima ora, l’omicida sarebbe stato vittima di un mancato prestito da parte di Magrino. Secondo questa seconda pista, in pratica, il commerciante di mobili avrebbe avuto bisogno di una ingente somma di denaro, circa mezzo milione di euro, per pagare una sanzione e si sarebbe rivolto a Luigi Magrino che gli aveva assicurato di poter trovare quei soldi, ma non si sa se non glieli ha dati, se per trovare la somma si sia fatto consegnare un acconto di interessi o se gli abbia fornito almeno una tranche. Impossibile recuperare per ora questi tasselli perché, appunto, Giancarlo Pagliaro non sta parlando. E dunque è impossibile anche conoscere che fine abbia fatto la pistola usata per il delitto, letteralmente scomparsa da lunedì mattina
La difesa di Pagliaro attende di conoscere l’esito dell’autopsia eseguita nel pomeriggio di martedì presso l'istituto di medicina legale di Caserta. Ad eseguire l’esame tecnico irripetibile è stato il medico legale, Antonio Palmieri, secondo il quale, in base alle prime indiscrezioni, ad uccidere il commerciante di auto di Formia sarebbero stati due colpi di pistola che hanno raggiunto la vittima sul viso e all’altezza del collo, ossia le parti scoperte e ad altezza della mano dell’omicida perché Magrino si trovava seduto nella sua auto e stava facendo rifornimento di carburante alla stazione di servizio. La famiglia del commerciante di Formia non ha ritenuto di nominare un proprio medico legale, visti anche i rapporti. Stessa scelta è stata fatta dai legali di Pagliaro che si avvarranno della perizia della Procura di Santa Maria. Magrino aveva il braccialetto elettronico a seguito di una denuncia della ex moglie.
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