Il fatto
23.05.2025 - 13:00
“Dalle campagne pontine a Roma. Dai luoghi di lavoro spesso insicuri e altrettanto mal retribuiti a Piazza del Popolo, con un solo obiettivo: ripetere a gran voce lo slogan della Uil che caratterizzerà l’evento romano del 26 e 27 maggio #NoAiLavoratoriFantasma”. Così in una nota congiunta Luigi Garullo e Giorgio Carra, segretari provinciali di Uil Latina e Uila Latina, annunciano la partecipazione di una folta rappresentanza della comunità indiana che lavora nei campi dell’Agro pontino all’evento nazionale promosso dal sindacato.
Una carovana itinerante, a bordo di un camion-palco, attraversa l’Italia per accendere i riflettori su lavoro povero, precariato, sicurezza. Al centro dell’appuntamento romano il dibattito “Lavoratori immigrati: fantasmi o persone”, in programma nel pomeriggio del 26 maggio, con la partecipazione di Luca Di Sciullo (presidente Idos), Lamberto Giannini (prefetto di Roma), Luca Magliozzi (consigliere provinciale di Latina), Enrica Mammuccari (segretaria generale Uila), Giuseppe Schiboni (assessore regionale al lavoro), Santo Biondo (segretario confederale Uil).
Garullo e Carra denunciano la gravità di una situazione che ogni giorno lascia ferite profonde nei campi e nelle fabbriche del Paese: “Lavoro nero e lavoro precario stanno tappando le ali a migliaia di giovani e meno giovani impedendo loro di costruirsi un futuro, di realizzare sogni, di vivere dignitosamente. Ma non solo: il lavoro è insicuro e può uccidere”. I numeri parlano chiaro: nel solo primo trimestre del 2025, nella provincia di Latina si sono verificati 791 infortuni sul lavoro, tre dei quali mortali. Nel Lazio, 15 lavoratori hanno perso la vita. Esattamente come nel primo trimestre del 2024.
“È grave che per negligenza o per risparmiare sulla sicurezza, si espongano i lavoratori a pericoli”, denunciano. Da qui la richiesta forte della Uil: introdurre il reato di omicidio sul lavoro e istituire una Procura Nazionale sul Lavoro, con risorse e strumenti adeguati.
Non solo: il sindacato torna a chiedere l’emersione dalla clandestinità dei lavoratori stranieri entrati regolarmente in Italia con i precedenti decreti flussi, ma impossibilitati a convertire i permessi stagionali in contratti di lavoro dipendente, come invece oggi prevede l’ultimo decreto. “Un intervento che avrebbe evitato molte tragedie e nefandezze che si consumano ogni giorno sulla pelle di chi lavora nei campi con regolare nulla osta”, sottolineano.
La due giorni, organizzata dalla Uil del Lazio, prevede nella giornata del 26 maggio altri dibattiti su contrattazione, formazione, legalità, e un focus sul tema della solitudine dei lavoratori precari. Il 27 maggio sarà dedicato ai servizi offerti dal sindacato nei territori.
Attesi numerosi ospiti: dal sindaco di Roma al presidente della Regione Lazio, da docenti universitari al presidente della Camera di Commercio di Roma, fino al presidente C.I.V. Inail e al segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri.
Due giorni per dire, forte e chiaro, che nessun lavoratore deve più essere invisibile.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione