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Terracina celebra la Liberazione: memoria, emozione e impegno per la pace

Deposta una corona, letti testi sulla guerra e intonato l’Inno d’Italia. Chionna: “Difendiamo la libertà con una pace attiva”

Terracina celebra la Liberazione: memoria, emozione e impegno per la pace

Una cerimonia intensa, sobria, profondamente partecipata. Questa mattina Terracina ha celebrato l’anniversario della Liberazione dall’occupazione nazista, nel luogo simbolico per eccellenza: Porta Napoletana.

Alla presenza delle autorità civili e militari, delle associazioni combattentistiche e di una rappresentanza dell’Istituto San Giuseppe, l’assessore Alessandra Feudi, accompagnata dal presidente del Consiglio Comunale Luca Caringi, ha deposto un omaggio floreale davanti alla croce che ricorda la battaglia del 24 maggio 1944.

La mattinata è proseguita con le letture a cura della presidente della Commissione Cultura Maria Pia Chionna, del consigliere Anna Maria Speranza e del responsabile del cerimoniale Luigi Orilia. I testi scelti – tratti da “Terracina nel Ventennio” e “Il primo e l’ultimo” del professor Carmelo Palella, oltre a una poesia di David Maria Turoldo – hanno rievocato con forza narrativa e storica le ore drammatiche della liberazione e le ferite lasciate sulla città.

Particolarmente toccante il passaggio in cui si ricorda il coraggio dei battaglioni statunitensi, che entrarono in città alla fine degli scontri del 24 maggio, e le condizioni del cimitero, devastato dalle trappole esplosive lasciate dai nazisti, come riportato dal corrispondente di guerra James E. Roper.

Ma la liberazione non segnò la fine delle sofferenze: nella notte del 23 maggio, un’incursione aerea tedesca colpì duramente i quartieri più antichi, causando decine di vittime tra la popolazione civile che stava rientrando dagli sfollamenti.

«Una giornata importante per fare memoria, per evitare che le atrocità e le violenze della guerra si ripetano e per difendere uno dei beni più preziosi: la libertà», ha dichiarato Maria Pia Chionna, sottolineando il valore della ricorrenza.

«Non si vuol semplicemente celebrare una data, ma continuare a trasmettere il testimone di chi ci ha consegnato la Libertà – ha aggiunto – e l’ideale di vivere in un mondo senza più guerre».

Il messaggio lanciato dall’Amministrazione comunale di Terracina è chiaro: la memoria non è solo celebrazione, ma scelta di campo, responsabilità collettiva, impegno quotidiano per una pace concreta.

«Per questo si vuole oggi più che mai proclamare l’impegno per una pace disarmata e disarmante: disarmata perché non impone, non minaccia, non alza barriere; disarmante perché è così forte ma umile da sciogliere qualsiasi ostilità. Una pace attiva, che si basi sul dialogo, sulla perseveranza, sull’accoglienza».

A concludere la cerimonia, l’Inno d’Italia cantato dai presenti insieme agli alunni, come ultimo gesto simbolico di un momento che unisce la storia alla speranza.

Una mattinata di memoria viva, che rinnova l’identità democratica della città e il dovere di custodire – con fermezza e coscienza – il significato profondo della libertà riconquistata.

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