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Il caso

Gli sparano, simula l'incidente e scappa dall'ospedale

Ricoverato per una caduta in scooter, gli trovano un frammento di proiettile in testa. La Polizia indaga sul ferimento di un 46enne, rintracciato dopo giorni

Gli sparano, simula l'incidente e scappa dall'ospedale

Il luogo dei fatti

Gli investigatori della Polizia indagano sul misterioso ferimento a colpi di pistola di Giuseppe R., un uomo di 46 anni di Latina con diversi precedenti alle spalle, soprattutto per questioni di droga, rimasto vittima di un vero e proprio agguato che ha cercato di sottacere simulando un incidente. Il fatto è trapelato solo in questi giorni, ma risale a una decina di giorni fa, quando la vittima era stata trasportata in ospedale per quello che sembrava essere una banale caduta in scooter.

L’uomo, dal canto suo, non aveva detto nient’altro ai soccorritori e non ha spiccicato parola neppure nei giorni seguenti, ma è emersa una verità agghiacciante quando è stato sottoposto alla tac disposta per scongiurare la commozione celebrare in seguito a una vistosa ferita che aveva in testa poco sopra l’orecchio sinistro: conficcato nel cranio, i medici hanno trovato un pezzo di proiettile di arma da fuoco, presumibilmente una pistola, che gli è stato estratto successivamente con un delicato intervento chirurgico. In seguito al ricovero però l’uomo è scappato prima che venisse interrogato dai poliziotti per chiarire l’accaduto. È stato rintracciato solo giorni dopo.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’agguato si sarebbe consumato nella zona di viale Bruxelles, nel quartiere Europa. O almeno è lì che un’ambulanza del pronto intervento sanitario ha soccorso l’uomo per quello che inizialmente sembrava essere un incidente autonomo in scooter. L’ipotesi più credibile, invece, è di una caduta conseguenze proprio dell’agguato, ossia del ferimento con il colpo di pistola che lo ha centrato alla testa. In pratica è stato salvato dal casco, che ha attenuato la penetrazione del proiettile, frantumandolo.

L’oggetto di metallo estratto dal cranio sarebbe infatti una parte dell’ogiva.
In ogni caso il 46enne, una volta arrivato in ospedale, non aveva fatto nessun riferimento alla possibilità che qualcuno gli avesse sparato. È stato trattato come un ferito coinvolto in una caduta da motociclo e la tac è stata disposta per la presenza della ferita alla testa. Successivamente era stata informata la Polizia, ma quando gli investigatori della Squadra Mobile si sono presentati in ospedale per interrogarlo, lui non c’era più, scappato prima del loro arrivo: aveva qualcosa da nascondere, certamente una storia scomoda da chiarire.

Fatto sta che la Questura aveva diramato le sue ricerche e qualche giorno dopo era stato fermato da una pattuglia durante un comune controllo stradale, oltretutto sanzionato per violazioni del codice della strada prima di essere affidato agli investigatori per i chiarimenti dell’inquietante episodio che lo aveva visto coinvolto. Intanto il frammento del proiettile era stato inviato nei laboratori della scientifica per i rilievi balistici, ma l’indagine si concentra anche su altro, come i contatti che ha avuto nei giorni dell’agguato e gli affari illeciti nei quali è coinvolto, che possono averlo esposto alla ferocia di gente pronta a tutto.

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