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Il caso

Preso l’affiliato del clan: a dicembre coinvolto nella rissa al Bajamar

Giuseppe Romano, 35 anni, è il giovane che ha preso a pugni Francisco Parente, nel 2021 coinvolto in una faida dei Contini

Preso l’affiliato del clan: a dicembre coinvolto nella rissa al Bajamar

Il 20 settembre del 2021, un uomo del clan Contini di Napoli viene ferito a colpi d’arma da fuoco.
La polizia campana accerterà in seguito che il fatto era legato ad un clima di forte tensione all’interno del “gruppo della Stadera”, costola del clan Contini, in seno al quale era maturata una scissione.

Dagli approfondimenti investigativi emerse la volontà della persona che subì l’agguato di avere un gruppo criminale autonomo. L’indagine che ne è nata ha portato all’arresto di 15 persone, tra cui Giuseppe Romano, un trentacinquenne di Formia che era stato già colpito da daspo urbano per la rissa avvenuta la sera di Capodanno presso l’hotel Bajamar.

La ricostruzione dell’agguato del settembre 2021 è stata fatta dalla Procura di Napoli che in un primo momento si era vista respingere le misure cautelari e dopo il ricorso al Tribunale del Riesame sono scattate le notifiche delle misure restrittive per una revisione della prima decisione.

Negli atti di indagine si legge che la compagine riferibile al ferito di quattro anni fa si occupava di approvvigionamento e vendita al dettaglio di stupefacenti.

Lo spaccio avveniva nell’area della “cittadella” tra il comune di Casoria e Napoli. Risulta inoltre che il nuovo gruppo rifornisse anche le “piazze di spaccio” stanziali nei quartieri Ponticelli e Secondigliano e nella città di Avellino.

Ieri mattina dunque è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale del Riesame di Napoli, a seguito dell’appello presentato dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti dei 15 indagati «gravemente indiziati a vario titolo di associazione a delinquere di stampo camorristico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, porto e detenzione di armi comuni da sparo, lesioni personali aggravate, singoli episodi di detenzione e spaccio di stupefacenti, tutti aggravati dalle modalità mafiose per avere con le condotte delittuose agevolato il clan Contini».

In questo contesto i poliziotti del commissariato di Formia insieme agli agenti della squadra mobile di Napoli, sezione Omicidi, hanno eseguito nelle prime ore di ieri mattina l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Romano, che, appunto, era già destinatario della misura di prevenzione dell’obbligo di firma a seguito di DACUR per i fatti accaduti al Bajamar cinque mesi fa.

Secondo la Procura Giuseppe Romano deve rispondere di spaccio di droga con metodo mafioso, in particolare per il finanziamento del traffico di stupefacenti, per il controllo territoriale delle piazze di spaccio di Napoli e per la gestione dei rapporti con le altre organizzazioni camorristiche interessate al mercato della droga al fine di agevolare l’attività del Clan Contini, quale associazione di appartenenza. Gli vengono altresì contestati il porto abusivo di armi e il tentato omicidio aggravato da metodo mafioso per fatti avvenuti a Napoli da settembre 2021 a maggio 2022. Il giovane ieri è stato condotto presso il carcere di Cassino in attesa dell’interrogatorio su delega del Gip di Napoli. La sera della rissa Romano ha dato due schiaffi a uno degli addetti alla sicurezza dell’hotel come si evince dalle immagini della videosorveglianza interna.

Ma non solo: è proprio lui l’uomo che la notte del 31 dicembre ha picchiato Francisco Parente, il vero protagonista di quella serata violenza e a sua volta sottoposto a misura di prevenzione a fine marzo. Parente fu colpito da Romano con uno schiaffo e tre pugni in sequenza tutti al volto, tanto da farlo sanguinare ed a quel punto che Parente, detto il cileno, sfila il coltello e inizia a girare per il locale con la faccia insanguinata e un coltello a serramanico dietro la schiena.

Pochi giorni prima della rissa al Bajamar il giovane era stato fermato per un controllo da una pattuglia della guardia di finanza di Formia era in compagni di un altro daspato per la rissa, Vincenzo Zaccaria. Visti i guai pregressi delle persone coinvolte e vista anche la svolta arrivata dall’indagine sui Contini non si può escludere che lo scontro tra i due non fosse legato solo alla sbornia della serata ma anche ad altro. Lo fa ipotizzare il fatto che entrambi sono inseriti in un importante contesto di traffico di sostanze stupefacenti anche se al momento le due vicende sono del tutto slegate l’una dall’altra.

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