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Il caso

I fedeli: "Noi abbandonati dal sacerdote"

Lettera aperta di protesta dei parrocchiani che lamentano di essere rimasti senza prete dopo la promozione di Don Alessandro Trani, chiamato ora a ricoprire nuovi incarichi

I fedeli: "Noi abbandonati dal sacerdote"

Piove sul bagnato nella Diocesi di Latina, in particolare sul versante che guarda ai Lepini. Se Roccagorga è stata scossa dal caso della collana di Sant’Erasmo, a Maenza a scuotere gli animi è una lettera di alcuni parrocchiani che si lamentano del proprio parroco. La loro accusa è rivolta a Don Alessandro Trani, recentemente nominato Parroco di Santa Maria a Priverno nonché vicario del vescovo per la Forania di Priverno di cui Maenza fa parte.

Il problema sarebbe legato proprio alla “promozione” ricevuta dal Reverendo Trani che, chiamato ad ampliare territorialmente i suoi compiti dalla promozione ricevuta dalla Curia, ha finito con il trascurare proprio Maenza, paese di cui era parroco ormai da un po'. La sua “colpa” sarebbe quella di trascurare i suoi parrocchiani. Lo stesso Don Alessandro, dalla sua “promozione” ha chiesto anche il supporto di Don Francesco, parroco della vicina Roccagorga, che sopperisce alle sue assenze celebrando messa.

Lo stesso Don Alessandro ha seguito e coordinato a Maenza i lavori che hanno portato al ripristino della cattedrale di Santa Maria Assunta in Cielo. Per alcuni fedeli maentini, ciò evidentemente non è sufficente e nella loro letta aperta hanno scritto: «Siamo un gruppo di fedeli molto preoccupati per la comunità parrocchiale (se così si può chiamare ancora ) ormai da qualche anno a questa parte con l’arrivo di Don Alessandro la chiesa è completamente abbandonata e svuotata. Non esistono più gruppi di preghiera; non ci sono più catechisti del posto; non ci sono più i gruppi giovanili e la comunità. Tutte le tradizioni cristiane centenarie sono state tolte di colpo.

Citiamo come esempio il passaggio nel centro storico delle processioni dei Santi e alcune di esse sono state completamente eliminate (la processione del patrono Sant’Eleuterio che partiva dalla chiesetta storica in campagna fino alla cattedrale del paese il giorno 28 maggio per citarne una). Siamo preoccupati perché un paese che ha avuto per 100anni la presenza dei agostiniani, paese residenza estiva di Papa Leone XIII e tanti compaesani diventati sacerdoti proprio con l’ordine di San Agostino, si ritrova oggi così. L’unica partecipazione che ci è rimasta è quella delle Sante Messe che ci sono durante la settimana. A cosa è servito ristrutturare la Cattedrale se poi non si vive? Confidiamo in un repentino cambio di direzione sperando che la nostra voce possa arrivare fino a Roma». E pensare che successivamente alla nota, proprio per i fatti di Roccagorga, Don Trani è stato incaricato di occuparsi anche della parrocchia di San Leonardo e Sant’Erasmo.

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