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Cronaca

Cori, blitz in un’azienda agricola: lavoratori irregolari e nessuna tutela sanitaria

I Carabinieri scoprono gravi violazioni sulla sicurezza sul lavoro. Sospesa l’attività e denunciato il titolare: sanzioni per oltre 5.500 euro.

Cori, blitz in un’azienda agricola: lavoratori irregolari e nessuna tutela sanitaria

Nuovo intervento delle forze dell’ordine contro il lavoro irregolare e il caporalato nei campi della provincia di Latina. Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Cori, insieme al Nucleo Ispettorato del Lavoro di Latina, hanno eseguito un accesso ispettivo presso un’azienda agricola del territorio. L’operazione rientra nei controlli mirati alla tutela dei lavoratori e alla verifica delle condizioni di sicurezza nelle aziende.

Durante il sopralluogo, i militari hanno riscontrato una serie di gravi irregolarità: il titolare, un uomo di 64 anni residente nel Pontino e già noto alle forze dell’ordine, è stato denunciato in stato di libertà per non aver effettuato la valutazione dei rischi aziendali, non aver redatto il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), aver omesso di sottoporre i dipendenti alla visita medica obbligatoria e non aver permesso loro di seguire i corsi di formazione sulla sicurezza sul lavoro.

A queste violazioni si aggiunge la presenza di due lavoratori italiani, per i quali non era stata effettuata la prevista comunicazione di assunzione. Una mancanza che ha fatto scattare l’applicazione della maxi sanzione per ogni singolo lavoratore irregolare e ha comportato la sospensione immediata dell’attività imprenditoriale.

Il totale delle ammende contestate al titolare supera i 5.500 euro, ma le conseguenze potrebbero estendersi ulteriormente in sede amministrativa e giudiziaria. L’intervento dei Carabinieri evidenzia ancora una volta quanto il fenomeno dello sfruttamento e delle violazioni nel settore agricolo resti allarmante, soprattutto nei territori a vocazione agricola come quello dei Monti Lepini.

Le forze dell’ordine assicurano che i controlli proseguiranno anche nelle prossime settimane, nell’ottica di prevenire abusi e promuovere condizioni di lavoro dignitose per tutti. Un segnale forte, a tutela della legalità e dei diritti fondamentali dei lavoratori.

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