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Il fatto

Sorveglianza speciale per Cha Cha, in carcere minacciava gli agenti: fuori ti sparo

La misura di prevenzione per due anni a Costantino Di Silvio, la Questura ha documentato la pericolosità sociale

Sorveglianza speciale per Cha Cha, in carcere minacciava gli agenti: fuori ti sparo

Costantino Di Silvio detto Cha Cha è reduce da una detenzione in carcere durata dieci anni, quindi in attesa di conoscere l’esito di altri procedimenti penali può dire di avere concluso il percorso di riabilitazione previsto per lui. Eppure si è già guadagnato l’etichetta di persona socialmente pericolosa tanto da meritarsi la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza perché, durante la sua permanenza dietro le sbarre, non si è distinto per un comportamento esemplare, anzi in più occasioni è stato denunciato e punito per aggressioni sia verbali che fisiche agli agenti della Polizia Penitenziaria, con insulti e minacce.

Proprio sulla base di questi comportamenti, documentati da una quindicina di atti dell’amministrazione carceraria collezionati negli ultimi due anni di detenzione, l’ultimo nel gennaio scorso, ai quali si aggiunge la lettera di minacce inviata a uno dei commercianti che lo avevano denunciato nell’ambito del processo Don’t touch, gli investigatori della Divisione Anticrimine della Questura di Latina hanno potuto documentare l’attualità della pericolosità sociale di Cha Cha Di Silvio, consentendo alla Procura di ottenere l’applicazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Latina per la durata di due anni, a fronte di una richiesta di cinque. In questo lasso di tempo Costantino Di Silvio, assistito dagli avvocati Angelo Palmieri, Gaetano Marino e Massimo Frisetti, non potrà uscire di casa di notte, tra le ore 21 e le 6:30 e non potrà accompagnarsi con pregiudicati e altri sorvegliati.

Gli episodi si sono consumati tutti nel carcere di Voghera, tra il febbraio del 2023 e il gennaio scorso. A nulla infatti è valso il tentativo dei difensori di Cha Cha di dimostrare la buona condotta del detenuto, perché ha ottenuto 495 giorni di sconto sulla pena definitiva, ma solo per il periodo compreso tra il 2015 e il 2021. In ogni caso gli atteggiamenti minacciosi e aggressivi dietro le sbarre, secondo la valutazione dei giudici, non fanno altro che pesare sulla pericolosità sociale del 58enne, ritenuto vero e proprio capo clan, nell’ambito del sodalizio criminale da lui ispirato, capeggiato dai nipoti Angelo e Salvatore Travali, riconosciuto in primo grado nell’ambito del processo Reset capace di esprimere il metodo mafioso nelle estorsioni.

Uno dei fatti più gravi, tra quelli registrati in carcere, risale all’aprile di due anni fa, quando Costantino Di Silvio si era intromesso nella discussione tra un agenti della penitenziaria e un altro detenuto, insultando il poliziotto prima di afferrarlo per il collo. Nel novembre successivo invece aveva urlato pesanti minacce agli agenti, come «vuoi fare sempre lo sceriffo, fuori ti sparo, tanto mi manca solo la polizia penitenziaria da gambizzare». Nel marzo dello scorso anno, aveva minacciato ugualmente un altro agente: «Chi cazzo ti credi di essere, vuoi fare il comandante, ma non sei nessuno» e poi ancora: «a questo lo ammazzo, ho ammazzato già polizia, carabinieri e mi manca solo la penitenziaria». Nel maggio successivo, fermato mentre cercava di fare la doccia fuori orario, Cha Cha aveva minacciato un altro agente, prima di essere fermato da altri detenuti: «...non ho paura di te, ti taglio la gola, ti ammazzo quando esco, ti trovo fuori».

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