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Giovani universitari al Museo Cambellotti: firmato l'accordo tra Comune e "Tor Vergata"

Approfondimenti e ricerca sulle collezioni. La cultura che crea "ponti", gli  studenti "vettori della bellezza"

Giovani  universitari al Museo Cambellotti: firmato l'accordo tra Comune e "Tor Vergata"

Ieri mattina in un Museo Cambellotti pieno di  universitari di diversa nazionalità, è stato firmato il protocollo di intesa tra il  Comune  e l’Ateneo degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Si tratta di un accordo finalizzato allo studio e alla ricerca del patrimonio artistico, architettonico e documentale delle collezioni del Cambellotti, dei fondi fotografici e del fondo Oriolo Frezzotti.

È proprio a quei  giovani che il sindaco Matilde Celentano ha rivolto il suo primo saluto nella sala multimediale dove hanno preso posto i protagonisti dell’intesa: il professore Armando Calabrese, Direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Impresa Mario Lucertini, la professoressa Mariagrazia D’Amelio, Ordinaria di Storia dell’Architettura (ICAR18) presso l’Ateneo (è lei ad avere redatto il progetto), e la Direttrice del Museo Antonia Lo Rillo.

 “Latina è una città inclusiva - ha detto Matilde Celentano prima di soffermarsi sul valore di questa nuova collaborazione scientifica in un luogo che è ‘scrigno prezioso di elementi identitari della città’. 

L’accordo odierno - ha aggiunto -  rientra nella ‘visione di una città laboratorio aperta a tutti’,  quella Città universitaria che immagino e  desidero,  e per la quale già spiccano gli accordi sottoscritti con La Sapienza e con Roma Tre”. Lo schema d’accordo con Tor Vergata prevede che il Comune metta a disposizione degli studenti la documentazione e gli archivi del Museo. 

Il Dipartimento da parte sua si impegna a promuovere e organizzare il coinvolgimento dei ragazzi alle attività di studio e ricerca, il tutto  grazie  alla partecipazione della Cattedra di Storia dell’Architettura dell’Università a due  progetti   di ricerca sul patrimonio storico dei comuni italiani, risultati vincitori di due bandi PRIN, finanziati dal Ministero dell’Università e Ricerca.

Il  professore Armando  Calabrese nel suo breve ma significativo intervento, ha parlato di cultura che  se adeguatamente valorizzata può diventare un elemento fondamentale di  sviluppo e interconnessione. “Con la scienza, l’arte e le competenze, gli studenti sono vettori della bellezza - ha aggiunto  -. Sta all’Università o a una Città permettere a tali  vettori di  farsi promotori della stessa. Un protocollo in  tal senso è una piattaforma abilitante affinché  la bellezza possa fiorire nel nostro mondo, e si possa così contribuire anche  un po’ a salvarlo”.

 Il Direttore ha ringraziato  dal profondo la professoressa D’Amelio per le alte competenze e la passione che la contraddistinguono,  come dimostra questo progetto: l’idea di studiare le Città di fondazione va letta infatti anche in vista degli studi che si rinnoveranno per riscriverne la storia nel rispetto della memoria, della conoscenza e della salvaguardia del patrimonio artistico. 

Lo Rillo, ha ricordato che si tratta del   primo accordo  in assoluto stretto dal Museo con l’Università e ricordato come un Museo abbia bisogno di collaborazioni: “La progettualità  della professoressa  D’Amelio è un approccio multidisciplinare che  non riguarderà  solo l’architettura ma  anche  gli usi del territorio, il paesaggio, le presenze rurali.  Duilio Cambellotti è il collante di tutto questo,  entra in gioco quindi anche la vasta collezione qui custodita”. Il protocollo d’intesa converge con gli step che l’Amministrazione comunale vuole portare avanti in vista del Centenario di Latina.

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