Il fatto
20.06.2025 - 19:30
C’è anche la città dei butteri, in una maxi operazione che ha portato i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma e i colleghi delle varie province in particolare calabresi, a Roma, Rossano, Reggio Calabria e Bovalino sempre in Calabria. L’operazione condotta l’altro giorno arriva a chiusura di una attività investigativa coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria che ha ottenuto una ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di 14 soggetti (di cui tre irreperibili e attivamente ricercati).
A loro si contesta di far parte di una associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, spaccio, estorsione, incendio doloso. Il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria - si legge nella nota - scaturisce dalle risultanze di una complessa attività d’indagine, condotta attraverso intercettazioni e analisi di chat criptate, che trae origine dall’indagine che, in data 18 gennaio 2022, aveva consentito di disarticolare il sodalizio finalizzato al narcotraffico riconducibile ad Elvis Demce, già legato a Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik. Questa nuova inchiesta si è invece incentrata sul resto del gruppo e su altri delitti che non erano emersi nelle prime indagini, e ha consentito di delineare i ruoli ricoperti e i compiti attribuiti ai vari sodali, 14 dei quali raggiunti dall’odierna misura restrittiva poiché gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio, estorsioni e incendio doloso.
Tra le persone raggiunte dal provvedimento restrittivo vi sono alcuni soggetti calabresi, dediti al traffico di cocaina sull’asse Roma – Reggio Calabria.
Sono state documentate ingenti cessioni di cocaina, hashish e marjuana nelle province di Roma e Latina accertate nei mesi compresi tra maggio 2020 e marzo 2021 quantificabili rispettivamente in 338 kg di cocaina, 1510 kg di hashish e 70 kg di marjuana, ma anche alcuni casi di estorsione.
Tre degli arrestati al fine di ottenere l’estinzione di un debito maturato per l’acquisto di cocaina, dapprima avrebbero incendiato la sala scommesse del debitore a Roma, e poi lo avrebbero minacciato apertamente di morte programmando la sua eliminazione anche mediante appostamenti, riuscendo così a ottenere prima la cifra di 10 mila euro e un orologio di lusso e, successivamente, lo avrebbero costretto a versare ulteriori 70 mila euro. Un altro caso vede altri due indagati costringere a dare 108 mila euro ad una vittima per un debito legato ad una partita di droga.
Un altro soggetto debitore infine, venne costretto a recarsi all’interno di una pineta e qui venne minacciato con tanto di pistola alla testa per consegnare 50 mila euro.
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