Il caso
22.06.2025 - 09:21
Si è aggiunto un imprevisto di carattere sociale, una nuova emergenza nell’emergenza, nel vivo del braccio di ferro tra Comune e Provincia per la soluzione del caso Al Karama, ovvero per liberare i locali dell’ex Rossi Sud utilizzati da tre anni per l’accampamento temporaneo degli sfollati del campo nomadi distrutto da un incendio nell’estate del 2022.
Mentre l’amministrazione municipale sta ultimando l’opera di assegnazione dei moduli abitativi installati nel nuovo centro di accoglienza sorto accanto a quello vecchio in strada Monfalcone, i tecnici dell’ente si sono ritrovati a contare oltre quaranta rom in più rispetto a quelli che avevano lasciato la vecchia struttura bruciata, più della metà bambini.
Proprio così, tutti parenti e conoscenti dei vecchi ospiti dell’ex centro di accoglienza Al Karama che si sono aggiunti a loro nella speranza di ottenere a loro volta un aiuto, potendo godere dell’ospitalità del Comune che ha sempre pagato le utenze e garantito pasti quotidiani.
Naturalmente per tutti non c’è posto nel nuovo campo, previsto per assicurare una collocazione dignitosa alle famiglie che vivevano nelle casupole malsane andate a fuoco tre anni fa, ma il Comune non può e non vuole abbandonare al loro destino tutti gli “intrusi” che attualmente si trovano nell’ex Rossi Sud e sta cercando soluzioni alternative per la loro accoglienza.
L’assegnazione dei moduli abitativi è stata resa possibile grazie ai censimenti effettuati nel corso del tempo, a partire dal giorno in cui l’ex centro di accoglienza Al Karama era stato sgomberato in seguito all’incendio che aveva devastato alcune delle casupole, perché altamente pericoloso a causa della presenza di materiali tossici nelle strutture incendiate. E infatti a distanza di tre anni da quell’incendio, i conti ora non tornano, perché alle famiglie storiche se ne sono aggiunte altre.
Anzi, a dirla tutta le operazioni di assegnazione dei nuovi moduli abitativi è iniziata male, perché i primi due nuclei familiari che avevano ottenuto il permesso di collocarsi nel nuovo centro di accoglienza, avevano lasciato l’Italia portando con loro le chiavi ricevute dal Comune. Superati questi problemi, l’ente locale ha provveduto ad assegnare tutte le casette: le ultime due rimaste sono in fase di assegnazione.
Insomma, lo sgombero dell’ex Rossi Sud dovrà attendere. Poi sarà il momento della conta dei danni nella struttura del polo fieristico.
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