Cerca

Il caso

Giancos, si aggrava il disastro

Nelle analisi dell’Arpa risulta una moltiplicazione degli idrocarburi, peggiora la condizione delle falde soggiacenti nonostante il sequestro dell’area della ex centrale e l’inchiesta della Procura

Giancos, si aggrava il disastro

Nonostante il sequestro e l’inchiesta ancora corrente della Procura di Cassino per inquinamento, nell’area della centrale di Ponza continua a salire il livello di idrocarburi. Secondo i dati Arpa, all’esito delle analisi effettuate a giugno scorso il livello di idrocarburi pari 70994 ug/l (il valore indica la concentrazione di idrocarburi espressa in microgrammi per litro). mentre erano 63400 ug/l del 2019 e il limite massimo consentito è pari a 350 ug/l.

Dunque il disastro ambientale sulla spiaggia di Giancos non si è fermato. Come si sa il sito è ancora sotto sequestro su disposizione della Procura di Cassino, nell’ambito dell’indagine delegata al Nipaaf dei carabinieri e avviata a partire dal 2023.
Le prime verifiche, come si sa, riguardarono la Sep spa, società proprietaria del sito che aveva avviato lavori di ristrutturazione edilizia nonostante l'area insisteva e insiste in zona rossa catalogata «R4», ossia a rischio elevato di crolli e per questo nella stessa zona non erano ammessi interventi edilizi.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione