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La risposta

Spari ai Carabinieri, "Nessuno prenderà la città, Aprilia è dei cittadini"

Procura e Forze dell'ordine assicurano: lo Stato c'è ed è presente 

Spari ai Carabinieri, "Nessuno prenderà la città, Aprilia è dei cittadini"
«Lo Stato c’è, su Aprilia, e sui territori limitrofi, è presente». Lo ha voluto sottolineare con forza il procuratore aggiunto Luigia  Spinelli, già in forza alla Direzione distrettuale antimafia di Roma e lo stesso ha fatto il colonnello Christian Angelillo.
La procuratrice ha voluto ricordare il particolare momento del territorio a nord della provincia e di Aprilia in particolare: «La città ha registrato di recente lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, è una città che in questo momento ha la necessità di sentire la vicinanza dello Stato che è presente con i suoi uomini, con le sue intelligenze e le sue risorse e questa attività ne è un segno tangibile».
Quindi un pensiero di ringraziamento agli sforzi e alla professionalità di tutti i soggetti coinvolti in questa delicata inchiesta, che ancora non può dirsi chiusa, mancano due soggetti, almeno, all’appello.
La gravità di quell’episodio è stata sottolineata anche dal comandante provinciale dei Carabinieri, il colonnello Angelillo: «In quell’auto potevano esserci i figli vostri, nostri, altri due ragazzi. Questo ha fatto sì che la reazione fosse ancora più determinata... non può accadere che chiunque sia sulla pubblica via possa essere vittima di un attentato così efferato. Le dinamiche della ricostruzione tecnica portano a ritenere con alto grado di certezza che  l’intento era di ferire, di uccidere».
Una città, quella di Aprilia in cui prima e dopo gli spari in via Lazio e il ferimento dei due militari fuori servizio, si sono registrati altri episodi gravissimi: spari in mezzo alla strada, ordigni lasciati sul marciapiede, uno fatto esplodere. Il che permetterebbe di ipotizzare che sia in atto uno scontro tra diversi gruppi che cercano o di mantenere il controllo di alcune attività e di alcune piazze, o di prenderselo con dimostrazioni di forza, potere intimidatorio.
«Episodi anche gravi - conferma il tenente colonnello Guida - che manifestano la volontà da parte di qualche gruppo, di estendere una potestà sul territorio, una potestà che non gli appartiene e, che sia chiaro,  non gli apparterrà mai. La città è dei cittadini, e lo Stato vive ed è presente a tutela di questa comunità viva».

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