Cerca

L'intervento

Caso Satam, la madre: trattato peggio di un animale

Ieri l'incontro a Roma con il segretario della Cgil Landini

Caso Satam, la madre: trattato peggio di un animale

È un viaggio profondo che scuote pensieri e corde emotive,  svela per la prima volta ai genitori di Satnam i luoghi del figlio. Chissà quante volte avranno immaginato  queste strade, avranno pensato a queste facce. Casa, lavoro, la strada che percorreva ogni giorno, l’orizzonte che vedeva quando si metteva in sella alla sua bici e lasciava via Genova, a  Borgo Bainsizza, dove è stato abbandonato.

Il padre proprio in via Genova  si è fermato per una preghiera. Il viaggio del dolore da parte dei  familiari del bracciante agricolo prosegue: Roma, Latina, Cisterna, e poi le campagne dell’ Agro Pontino e ancora  Roma. «Satnam è stato trattato peggio di un animale»,  ha detto la madre ieri mattina  nella sede del sindacato della Cgil a Roma quando è stata ricevuta dal segretario Maurizio Landini. «Sono venuto dal Punjab per chiedere giustizia per mio figlio, vorrei restare in Italia per seguire tutto il processo»,  ha ricordato ancora una volta il padre Gurmukh Singh. Lo aveva ribadito anche in occasione dell’incontro che si era svolto in Regione.  

«Venire in Italia, grazie a questo viaggio che la Cgil ci ha aiutato a fare, ci permette di vedere una parte di nostro figlio in cui era ancora vivo - ha  detto, con le mani giunte in preghiera, la madre di Satnam, aggiungendo -  la perdita di nostro figlio non deve essere invana. Non ci devono essere altri Satnam in Italia», ha spiegato la madre Jasveer Kaur.

«Il datore di lavoro che non ha soccorso nostro figlio non ha pensato che anche Satnam fosse una persona, ha fatto con lui quello che noi non avremmo fatto neanche con un animale, se lo avesse portato in ospedale forse oggi sarebbe vivo, sarebbe qui, anche senza un braccio».  Il segretario della Cgil Maurizio Landini al termine dell’incontro,  ha sottolineato il lavoro di questi mesi.

«Abbiamo  lavorato insieme ai familiari di Satnam Singh sia per far vedere direttamente a loro che l'Italia è fatta anche di persone perbene che vogliono difendere la dignità e la vita di tutti e anche, naturalmente, per rispondere alle loro richieste, quella di avere giustizia e che non ci sia più nessun altro che debba morire sul lavoro». Come aveva ribadito anche in occasione della manifestazione che si era svolta un anno fa a Latina proprio per Satnam Singh, l’obiettivo è di fermare lo sfruttamento del lavoro e il caporalato. «Se continuano ad esserci persone che muoiono sul lavoro e che sono sfruttate, siamo di fronte a un sistema che va smantellato».

Oltre a Landini sono intervenuti Giovanni Mininni, segretario generale della Flai Cgil, e i genitori di Satnam Singh, Gurmukh Singh e Jasveer Kaur. Ieri pomeriggio i familiari sono stati ricevuti nella  Commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro del Senato presieduta da Tino Magni. «E’ necessario attivarsi per fare in modo che episodi simili non accadano mai più. Questa drammatica storia ci spinge a un impegno maggiore», ha detto Magni.  Erano presenti le senatrici  Susanna Camusso e Annamaria Furlan che hanno espresso cordoglio ai familiari. 

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione