Quello che era nato vicino Borgo Piave come il deposito temporaneo di un circo è diventato un vero e proprio parco con visite guidate tra le gabbie con leoni, tigri, pantere e altri animali non solo esotici, gli stessi utilizzati anche dal mondo del cinema, oltre a giochi e laboratori per i bambini. Peccato che il “Simba Little Wild Park” sia sorto in zona agricola e in assenza delle necessarie autorizzazioni. Tant’è vero che, all’esito della procedura di verifica avviata dal Servizio Antiabusivismo e Condono in seguito a un controllo della Polizia Locale, il Dipartimento Edilizia del Comune di Latina ha emesso un’ordinanza di demolizione delle opere realizzate abusivamente.
Il provvedimento firmato dal dirigente comunale è il numero 227 del 6 agosto scorso, ma è l’atto culminante delle verifiche iniziate col sopralluogo della Polizia Locale di due anni fa, che ha portato all’informativa di reato del 5 luglio 2023 per illeciti in materia di edilizia. Nel corso dell’ispezione compiuta con i tecnici dell’Antiabusivismo, sono state rilevate diverse opere ritenute abusive, alcune delle quali compatibili con l’utilizzo temporaneo, ma ormai fisse. Nell’ordinanza di demolizione viene contestata innanzitutto la presenza di un fabbricato in muratura con piano seminterrato e piano rialzato, non ultimato, oggetto di istanza di condono del 1985 non definitiva.
Tra le strutture che il Comune chiede di demolire ci sono poi un manufatto in legno che poggia su un basamento in calcestruzzo, composto da due ambienti adibiti a ufficio con portico antistante, poi tre moduli abitativi in legno che poggiano su blocchi di cemento, quindi tre tendoni, il più grande di 29 metri per 33, con altezza di nove metri e mezzo, un altro da 17 metri per 10 e altezza quattro, il terzo 9,4 metri per 14,7 e altezza 4,85. Nell’elenco delle opere abusive da demolire ci sono anche un modulo abitativo in legno e ferro agganciato a un semirimorchio, un modulo in struttura metallica adibito a sartoria a servizio dell’attività circense, e tre container poggiati sul suolo, uno dei quali adibito a deposito e un altro a guardiania.
A questi si aggiungono altri tre container poggiati su blocchetti di cemento, due utilizzati come deposito, il terzo adibito a bagno. Tra le opere da demolire viene conteggiato anche un recinto metallico di larghezza di 29 metri per 33,5 e altezza 3,6 con all’interno gabbie della stessa forma dei container, utilizzate come ricovero degli animali, tra i quali appunto leoni e tigri, che poggiano su una struttura metallica.
Nel corso dell’istruttoria sulla verifica della legittimità delle opere la proprietà dell’area aveva anche depositato una memoria difensiva, ma le motivazioni non sono state accolte dall’ufficio tecnico, che ritiene necessario il rilascio di permesso a costruire per le strutture trovate, tenendo conto tra l’altro della destinazione agricola dell’area. La proprietà del sito avrà comunque la possibilità di ricorrere al Tribunale amministrativo regionale, entro i termini di legge, per opporsi all’ordinanza di demolizione del Comune.