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Il funerale

L'ultimo saluto a Fede: hai seminato amore

Palloncini bianchi e un aereo per salutare il 16enne. Commozione e applausi

L'ultimo saluto a Fede: hai seminato amore
Il dolore e la purezza. Ci sono le maglie nere indossate da alcuni amici in segno di un lutto che ha travolto tutti.  E c’è il bianco della purezza:  la bara, le camicie, le t-shirt dei compagni di classe della seconda B.  “Sarai sempre con noi tra i banchi»,   le colombe che volano,   i palloncini che si alzano in cielo   accarezzano le nuvole e sembrano disegnare un grande cuore. E infine c’è un aereo che sorvola più volte la chiesa con un messaggio anche questo commovente e carico di significato:  «Federico, orgoglio e amore eterno». Ci sono abbracci, striscioni, parole sincere e forti, un tappeto di fiori:  rose blu, girasoli,  margherite.
Federico nel giorno del funerale,  sembra essere ancora qui, dentro e fuori la chiesa del Sacro Cuore del quartiere Isonzo. Basta  cogliere una sfumatura negli occhi dei suoi affetti più cari, degli amici che parlano con entusiasmo del suo carattere e dei suoi progetti.  «Hai seminato dolcezza e amore», dice il padre. «Federico ci si sta dando un messaggio:  la vita è bella se riempita d’amore e batte anche la morte», ripete durante l’omelia il parroco Don Enzo Avelli  che ha celebrato la funzione religiosa. Per dare l’ultimo saluto al 16enne,  travolto e ucciso da un’auto pirata sulla strada provinciale che collega Terracina con San Felice Circeo,  ci sono oltre 1000 persone strette attorno al dolore  della madre, del padre, del fratello gemello, dei  nonni  e di tutta la gente che in questi giorni ha pianto.  
«Anche nel dolore e nella rabbia c’è la necessità del silenzio - ha detto il sacerdote - vi invito a riflettere per un secondo, a fermarci tutti anche per un solo un  attimo. Federico in questo momento ci costringe a incontrare e affrontare una realtà brutta che fa parte dell’esistenza. Le realtà della vita vanno sempre affrontate - ha spiegato -  dobbiamo dare un senso e una spiegazione. Perdere il senso della vita significa perdere la pace. E’ per questo che la morte di Federico ci costringe a guardare in faccia la morte». Il sacerdote ricorda anche un particolare: quando  alcuni anni fa gli ha fatto la prima comunione.  
«In questo momento Federico ci sta dando un messaggio - ricorda  Don Enzo Avelli -  la vita è bella se si riempie d’ amore e l’amore batte anche la morte. Grazie della tua gioia, hai seminato amore e  la tua vita non è terminata, arrivederci Federico -sottolinea -  fai che la nostra vita abbia il sapore dell’amore,  tu puoi asciugare le lacrime».
Al termine dei funerali sono stati  letti molti messaggi:  una cugina racconta di quanto fossero affiatati sia con lui che con gli altri cugini. «La nostra famiglia era bella e rumorosa, eravamo felici, con te passavamo le ore, ci siamo visti al 50esimo anniversario di nozze dei nonni  e ti ho visto che eri felice.  E’ stata l’ultima volta, ma sappiamo che continuerai a guardarci». E ancora.  

«Ti hanno portato via da noi, ma il tuo posto sarà fisso nel nostro cuore».  All’uscita della bara un lunghissimo applauso, i palloncini,   la musica con alcuni brani:  da «Fratello mio» a «Ovunque sarai» che hanno salutato Federico Salvagni, un ragazzo di 16 anni pieno di vita e di  sogni.

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