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La decisione

Spaccio alle case Arlecchino, in due ai domiciliari

Accolta dal Tribunale la richiesta dei difensori dei fratelli Bevilacqua

Spaccio alle case Arlecchino, in due ai domiciliari
Lasciano il carcere e hanno ottenuto gli arresti domiciliari i fratelli Fausto ed Ernesto Bevilacqua, di 49 e 60 anni,  entrambi di Latina. Erano detenuti in carcere  per lo spaccio di droga ai Palazzi Arlecchino. Il giudice del Tribunale di Latina Elena Nadile, ha esaminato le istanze presentate dagli avvocati Massimo Frisetti e Marco Nardecchia che assistono gli imputati e  a seguito del parere negativo espresso dal pm per Ernesto Bevilacqua e favorevole per Fausto, ha sostituito la misura cautelare del carcere con quella dei domiciliari.  
«La natura del reato per cui si procede e la necessità di scongiurare contatti con gli ambienti dello spaccio di stupefacenti impongono l’applicazione del divieto per gli imputati di comunicare con soggetti diversi dagli appartenenti al nucleo familiare. Il Tribunale del Riesame, in entrambe le ordinanze, aveva ritenuto astrattamente idonea la misura cautelare degli arresti domiciliari, avuto riguardo per la personalità degli imputati e alle modalità del fatto».
Lo scorso 11 luglio il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Laura Morselli,  aveva disposto il rinvio a giudizio per i due fratelli e altri due imputati:  Yuri e Mattia Spinelli.  Erano stati i  Carabinieri della Compagnia di Latina a portare a termine l’indagine e ad arrestare Ernesto e Fausto Bevilacqua nel corso di un'operazione antidroga. In quell’occasione gli uomini del Nucleo Investigativo provinciale e della Sezione Operativa della Compagnia di Latina avevano eseguito un accurato controllo nella zona tra via Guido Rossa e via Bachelet, alle case Arlecchino 

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