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Un atto di guerra

Attentato esplosivo nella piazza di spaccio

Ordigno all’ingresso di un condominio delle case “Arlecchino”: la pista dell’intimidazione per il controllo dei traffici di droga

Attentato esplosivo nella piazza di spaccio

Un boato fortissimo, provocato dall’esplosione di un ordigno dotato di una carica non comune, ha suonato come un inquietante avvertimento prima dell’alba di ieri dalle parti delle case “Arlecchino”, il complesso di palazzine popolari tra via Guido Rossa e via Galvaligi. È il segno tangibile del fermento che da mesi agita gli ambienti della criminalità latinense: un nuovo atto di guerra, l’ultima azione di forza che sembra ricondurre a una strategia della tensione messa in atto per riscrivere gli assetti nello scacchiere degli affari illeciti e in particolare nel controllo delle forniture degli stupefacenti.

E il reticolo di vialetti e porticati delle case “Arlecchino” è uno di quei luoghi che fanno gola agli ambiziosi registi di questo piano di destabilizzazione, perché da un anno circa si sono trasformati in una grande piazza di spaccio gestita da un gruppo emergente, ma capace di disporre di un’organizzazione molto efficace e capillare. Del caso si stanno occupando gli investigatori dei Carabinieri di Latina che studiano da tempo le dinamiche interne alla mala latinense seguendo il filo conduttore di alcuni episodi e oltretutto hanno portato a termine buona parte degli arresti di spacciatori dalle parti delle palazzine colorate.

L’allarme ieri mattina è scattato poco dopo le ore 5 quando un ordigno, presumibilmente una bomba carta molto potente, è stato fatto esplodere sotto al porticato di uno dei condomini del complesso di case popolari, davanti all’ingresso del civico 10 di via Guido Rossa. La deflagrazione ha mandato in frantumi la vetrata della porta d’ingresso delle scale, ha piegato le lamiere dell’ascensore e ha fatto saltare anche piastrelle e pezzi di intonaco, senza risparmiare neppure la statua della Madonna nella nicchia. Lo spostamento d’aria ha persino mandato in frantumi il vetro di una finestra di un appartamento del primo piano che affaccia sul cortile interno delle case “Arlecchino”.

Con l’intervento delle pattuglie della Sezione Radiomobile della Compagnia di Latina è emerso subito che si trattava di un atto criminale, un gesto dal chiaro intento intimidatorio, mirato a colpire qualcuno in particolare, ai danni però di tutti quei residenti che convivono quotidianamente con i problemi dovuti alla piazza di spaccio. Per questo sono intervenuti anche i militari specializzati nei sopralluoghi di natura scientifica, come nelle indagini di polizia giudiziaria. Come i carabinieri della Sezione Operativa della stessa Compagnia e soprattutto il Nucleo investigativo del Reparto operativo provinciale.

Detective che oltre al sopralluogo nel porticato in cerca di tracce utili all’indagini sull’esplosione dell’ordigno, hanno controllato il condominio, consapevoli della centralità di quel luogo rispetto agli affari illeciti gestiti nella piazza di spaccio delle case “Arlecchino”. I militari sapevano che in quello stabile vivono giovani legati in qualche maniera alla compravendita di droga, gregari dei personaggi che controllano gli affari illeciti in quel quartiere. Un dettaglio che sembra motivare anche la scelta di quel luogo per l’attentato esplosivo.

Sospetti fondati, visto che le perquisizioni non hanno fatto emergere dettagli per risalire all’autore dell’intimidazione, tantomeno ai possibili mandanti, ma hanno permesso di scoprire un nascondiglio utilizzato dal sodalizio che detta legge in quella zona, col ritrovamento di un discreto arsenale e una scorta di droga. In una cantina condominiale in uso a più inquilini, i militari hanno trovato un borsello nel quale c’erano tre pistole calibro 9 e 7.65 di provenienza illecita, tutte con matricola abrasa e corredate di un totale di 72 cartucce, oltre a 25 grammi di cocaina suddivisi in 57 dosi. In un locale lavanderia è stato trovato uno scooter rubato nel gennaio 2021 a Roma, risultato in uso a condomino ventenne, per questo denunciato in stato di libertà. Infine la perquisizione in casa di un ragazzo di 25 anni sospettato di essere legato a quei traffici, denunciato anche lui in stato di libertà perché conservava due grammi di hascisc, ma anche il materiale utile al confezionamento delle dosi e 400 euro ritenuto provento dell’attività illecita.

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