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Il rientro a scuola

Caro libri, idea detrazione fiscale: ma la spesa è sempre più alta

Le famiglie alle prese coi costi di testi scolastici e corredo: mille euro in media

Caro libri, idea detrazione fiscale: ma la spesa è sempre più alta

Con l’inizio del nuovo anno scolastico torna a ripresentarsi, puntuale, il problema del caro libri. Per molte famiglie il rientro a scuola è ormai diventato sinonimo di spese ingenti: non solo zaini, quaderni e materiale didattico, ma soprattutto libri di testo, che rappresentano la voce più pesante. Secondo le stime delle associazioni dei consumatori, in media il corredo scolastico per un ragazzo delle superiori può superare i 500 euro solo per i manuali obbligatori, a cui vanno aggiunti dizionari, atlanti e testi consigliati dai docenti.

In questo contesto, il recente innalzamento del tetto di spesa detraibile da 817 a 1.000 euro per alunno, allo studio del Governo, rappresenta un segnale importante ma non risolutivo. In concreto, la detrazione del 19% consentirebbe di passare da un beneficio massimo di 152 a 190 euro per figlio: un incremento di 38 euro, certamente utile, ma che incide solo in minima parte sul totale della spesa sostenuta dalle famiglie. La misura entrerebbe in vigore con la dichiarazione dei redditi del 2026, riferita alle spese sostenute nell’anno scolastico in corso.

La novità fiscale, pur andando nella direzione di un maggiore sostegno, lascia scoperta la maggior parte delle spese. Per una famiglia con due figli alle scuole superiori, il beneficio complessivo sarebbe di circa 380 euro, a fronte di costi che facilmente superano i 1.000 euro complessivi solo per i testi. Senza considerare i materiali accessori e i contributi scolastici volontari, che in alcune scuole raggiungono cifre significative.

La detrazione resta piena fino a un reddito di 75.000 euro, per poi ridursi progressivamente al crescere del reddito familiare. Questo criterio, pur introducendo una forma di progressività, rischia di escludere proprio quelle famiglie del ceto medio che non beneficiano di altre forme di sostegno e che si trovano a sostenere in autonomia il peso delle spese scolastiche.

Non stupisce quindi che, alla vigilia del rientro a scuola, si moltiplichino le iniziative per contenere i costi: mercatini dell’usato, gruppi di scambio online, piattaforme dedicate alla compravendita di testi scolastici diventano sempre più frequentati. Anche le librerie cercano di rispondere proponendo pacchetti di testi usati garantiti o formule di pagamento rateale.

Tuttavia, le soluzioni alternative non bastano a coprire la domanda, soprattutto per le prime classi, dove i testi sono quasi sempre nuovi e non facilmente reperibili sul mercato dell’usato. Inoltre, la frequente adozione di nuove edizioni da parte delle case editrici rende più difficile riutilizzare i manuali degli anni precedenti.

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