La novità
24.09.2025 - 08:30
Un’iniezione di risorse senza precedenti per sostenere lo sviluppo industriale del Lazio e contrastare i fenomeni di deindustrializzazione che negli ultimi decenni hanno colpito duramente i territori regionali. Con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni del 19 maggio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 20 settembre, sono stati infatti ripartiti i fondi destinati a iniziative di rilancio produttivo e innovazione. Al Consorzio industriale unico del Lazio, guidato dal commissario straordinario Raffaele Trequattrini, arriveranno complessivamente 100 milioni di euro.
Si tratta di un provvedimento di grande rilievo, che avrà ricadute dirette su tutto il territorio regionale e in particolare sulle aree tradizionalmente più fragili. Le risorse verranno infatti suddivise in parti uguali tra i cinque ex consorzi che hanno dato vita all’attuale struttura unitaria: Lazio Meridionale, Sud Pontino, Roma-Latina, Frosinone e Rieti. Ciascuno potrà contare su 20 milioni di euro, destinati ad agevolazioni per le imprese manifatturiere già insediate o per nuove realtà intenzionate a investire nei poli industriali del Lazio.
Gli ambiti di intervento coprono un ampio spettro di esigenze: dalla ristrutturazione o realizzazione degli immobili destinati ad attività produttive, all’ammodernamento tecnologico e digitale dei processi industriali; dagli investimenti immateriali alla riconversione ecologica delle produzioni, fino all’avvio di nuove unità produttive. Sono spese ammissibili anche l’acquisto di macchinari, impianti, arredi e attrezzature. Una prospettiva che apre le porte non solo a interventi di riqualificazione, ma anche a insediamenti capaci di generare nuova occupazione e attrarre capitali.
La logica che ispira il provvedimento è chiara: fermare l’emorragia industriale, accompagnare le imprese verso l’innovazione e offrire nuove opportunità di crescita alle aree del Lazio che più hanno sofferto chiusure e delocalizzazioni. Non a caso il decreto lega l’utilizzo dei fondi a criteri stringenti di monitoraggio e rendicontazione, affidando al Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud il compito di vigilare sulla corretta destinazione delle risorse.
In questo scenario, il ruolo del commissario straordinario del Consorzio industriale del Lazio, Raffaele Trequattrini, assume un peso determinante. Toccherà infatti alla governance consortile, sotto la sua direzione, programmare gli interventi, accompagnare le imprese nella fase di accesso ai contributi e garantire che i progetti rispondano alle finalità di sviluppo sostenibile fissate dal decreto. Trequattrini ha già sottolineato come questo pacchetto di fondi rappresenti “un’occasione storica per il Lazio”, evidenziando la necessità di costruire un modello di crescita capace di unire innovazione, sostenibilità ambientale e nuova occupazione qualificata.
Il Dpcm prevede inoltre che i contributi vengano erogati in regime di “aiuti de minimis”, cioè secondo i criteri stabiliti dalla normativa europea, per assicurare equità e trasparenza. Le imprese interessate potranno presentare domanda secondo le modalità che saranno definite da un apposito decreto attuativo del Dipartimento per le politiche di coesione.
L’impatto per il territorio pontino sarà rilevante. I 20 milioni destinati all’ex Consorzio Roma-Latina potranno dare nuovo respiro a un’area che ha conosciuto negli ultimi decenni una forte contrazione industriale, con chiusure di stabilimenti e perdita di posti di lavoro. Si punta ora a riaccendere la competitività del comparto manifatturiero, attrarre nuovi investimenti e valorizzare gli spazi industriali disponibili.
Accanto a questo, non va trascurata la dimensione occupazionale. Il decreto, oltre a contrastare la deindustrializzazione, mira a garantire livelli occupazionali più stabili e duraturi, favorendo insediamenti produttivi ad alto valore aggiunto. Un obiettivo che richiede una regia unitaria e una capacità di visione che il Consorzio industriale del Lazio, con la guida di Trequattrini, è chiamato a esercitare.
L’approvazione del Dpcm conferma, inoltre, la centralità dei consorzi industriali come strumento di programmazione e sviluppo locale. La creazione del Consorzio unico del Lazio, avvenuta nel 2021, ha reso più efficiente il coordinamento tra territori e ha consentito di presentarsi a livello nazionale come un soggetto forte e rappresentativo.
Il messaggio che arriva da Roma è chiaro: il Lazio deve tornare a essere protagonista nelle politiche di sviluppo industriale. Ora la sfida è trasformare i 100 milioni di euro in progetti concreti, capaci di incidere sulla vita delle comunità locali. Un compito che passa dalle scelte del Consorzio industriale e dalla capacità di fare rete con imprese, istituzioni e mondo del lavoro.
Il provvedimento segna dunque un punto di svolta. Per Latina, come per l’intero territorio regionale, si apre una fase nuova, in cui le risorse disponibili possono davvero rappresentare la leva per un rilancio industriale atteso da tempo.
Misura compensativa
Poco da girarci intorno. Il fatto che l’iniziativa sia stata voluta direttamente dalla presidenza del consiglio dei ministri (e quindi da Giorgia Meloni) significa che il Governo ha voluto adottare una disposizione precisa e mirata che va a compensare la mancata inclusione del Basso Lazio (province di Frosinone e di Latina) dalla Zes, la Zona Economica Speciale, che prevede dei benefici importanti per le imprese.
E questo porta ad una considerazione evidente. I parlamentare di Fratelli d’Italia di questo territorio hanno dimostrato di avere idee chiare, determinazione e “peso” politico. Con loro, grande lavoro del professor Raffaele Trequattrini e dell’assessore Roberta Angelilli.
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