Inchiesta chiusa dalla Procura di Latina nei confronti dell’uomo di 65 anni residente a Latina, accusato di aver minacciato di morte l’ex compagna con l’insulina. Lo scorso febbraio era stato disposto un provvedimento restrittivo nei confronti dell’indagato, difeso dagli avvocati Gianni Lauretti e Pier Giorgio Marinelli.
Per lui il gip aveva disposto il divieto di avvicinamento alla parte offesa, il braccialetto elettronico e l’allontanamento dalla casa famigliare. Tutti i provvedimenti sono stati revocati tranne il divieto di avvicinamento alla parte offesa.
In occasione dell’interrogatorio di garanzia, l’uomo davanti al gip Barbara Cortegiano si era difeso e aveva cercato di chiarire la sua posizione negando le accuse. Nei confronti del presunto responsabile la pubblica accusa rappresentata dal pm Giorgia Orlando aveva presentato una richiesta di una misura restrittiva. Era stato disposto il divieto di avvicinamento alla parte offesa.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, a casa dove viveva insieme alla ex, l’uomo avrebbe anche tolto la porta del bagno perché pensava che la donna quando andava alla toilette inviasse i messaggi al presunto amante. La gelosia avrebbe alimentato i comportamenti dell’uomo denunciato dalla sua ex, una donna di origine romena.
Il reato contestato è di maltrattamenti in famiglia. La parte offesa aveva conosciuto l’indagato alcuni anni prima quando la donna assisteva come badante la madre del 65enne: era nata una relazione sentimentale fino a quando esattamente un anno fa, lo scorso ottobre, la vittima dei maltrattamenti non ha presentato una denuncia in Procura.
L’uomo non ha picchiato la donna ma - secondo quanto ipotizzato - il suo atteggiamento ha condizionato la ex e tutto questo ha provocato forti conseguenze. Tra le minacce finite nelle carte dell’inchiesta: «Ti faccio una puntura di insulina e ti uccido», come aveva messo in luce la difesa dell’uomo la minaccia risale a dieci anni fa.
Nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip il 65enne aveva sostenuto che aveva tolto la porta del bagno per un problema di salute legato al diabete e che andando spesso di notte al bagno per non svegliare anche il figlio piccolo aveva pensato a questa soluzione. Le condotte contestate erano avvenute in un appartamento nel centro di Latina