Cronaca
08.10.2025 - 07:30
Un giovane uomo ferito raggiunto da almeno tre pallottole agli arti bassi, oltre cinque colpi esplosi, forse addirittura sette, e poi quattro bossoli a terra, un foro sulla fiancata della vettura, almeno due sicari in fuga. Sono i numeri dell’inquietante agguato in strada che si è verificato ieri poco dopo le 14 e 40 sulla rampa che dalla Pontina immette su via Fossignano.
La vittima dell’assalto è Marco C. un giovane di circa 36 anni che era al volante della Audi A1 della sua ragazza. Lei sedeva sul sedile del passeggero.
La vettura, come detto, aveva appena lasciato la via Pontina ed era arrivata allo stop. E’ a questo punto che una vettura, un utilitaria di colore rosso, forse una Lancia Y, che molto probabilmente aveva seguito l’Audi da diverso tempo, è piombata a quello stesso incrocio anch’essa proveniente dalla 148. Ha affiancato la macchia della vittima, forse ha anche bloccato la via di fuga mettendosi davanti all’Audi. Un uomo è sceso. Era armato di pistola semiautomatica.
Alcuni testimoni che stavano seduti ai tavolini di un bar che si trova a poche decine di metri dal punto dell’agguato, avrebbero riferito di aver udito distintamente almeno 3, 4 esplosioni. E quattro sono i bossoli che sembra siano stati repertati perché rinvenuti proprio accanto alla vettura. Ma i colpi potrebbero essere di più, forse addirittura 7.
Sulla fiancata dell’auto non vi sono segni, c’è un unico foro di proiettile all’altezza della maniglia della portiera posteriore.
Marco, che era al volante è stato raggiunto da almeno tre colpi alle gambe, il che lascia ipotizzare che il sicario abbia sparato dal finestrino lato guida, o addirittura che possa aver aperto lo sportello per essere sicuro di sparare agli arti inferiori.
Perché se fino a questo momento si siano affrontate mere ipotesi, la cosa che sembra certa è che l’agguato messo in atto ieri nel primo pomeriggio avesse l’obiettivo di gambizzare, non di uccidere.
Un messaggio, una punizione. E il sicario si sarebbe assicurato di colpire chi doveva colpire e tentando di evitare di colpire il “bersaglio grosso”, il corpo. La ragazza del 36enne infatti, non avrebbe riportato ferite. Lo shock deve naturalmente essere stato fortissimo, ma la mano armata sembra aver avuto molta cura di raggiungere il proprio obiettivo senza “danni collaterali”.
Una volta esplosi i colpi, l’auto degli assalitori è ripartita a tutta velocità.
Sono stati chiamati i soccorsi. Mentre veniva chiesto l’intervento del 118, la ragazza e alcuni passanti si sinceravano delle condizioni del giovane ferito. Con l’ambulanza sono giunti sul posto anche i militari del Reparto Territoriale dei Carabinieri di Aprilia che da una settimana ha un nuovo comandante, il tenente colonnello Gianluca Piccione.
Una prima testimonianza sui fatti, è stata raccolta sul posto, sia da parte della ragazza che da parte del giovane ferito.
Sono stati ascoltati anche alcune persone presenti che però avrebbero fornito pochi elementi, per lo più indicazioni su una vettura notata fuggire via di colore rosso.
Sono partite comunque una serie di attività investigative. Nella serata di ieri un ragazzo di 31 anni si è costituito presentandosi presso il comando dei Carabinieri che stavano indagando proprio per risalire alla sua identità. Alcune pattuglie a raggiera perlustravano il territorio, altri militari invece cercavano su via Fossignano e via Vallelata telecamere i cui filmati potrebbero essere utili a far luce sull’agguato. Intanto la vettura veniva passata al setaccio sul posto dal personale della Scientifica, prima di essere prelevata e trasferita presso la caserma di via Tiberio. Qui sarebbero stati ascoltati già alcuni soggetti che potrebbero avere informazioni utili.
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