Il fatto
08.10.2025 - 09:30
Gli elementi dell’agguato lascerebbero ipotizzare che a muovere la mano armata possano essere questioni legate ai soldi. Soldi per la droga oppure la punizione per uno sgarro importante.
La gambizzazione di ieri pomeriggio potrebbe infatti certamente essere anche un avvertimento o una punizione per un qualche sgarro, ma una violenza del genere, un rischio del genere si corre quando oltre a punire si deve anche mandare un messaggio a qualcun altro. E questo potrebbe riportare le indagini sulla pista della droga.
Generalmente infatti la punizione di un debitore che magari tarda a saldare è anche un messaggio a tutti gli altri. Punire uno per “educare” gli altri.
Sul punto comunque, dal Comando dell’Arma dei Carabinieri non emerge nulla. Come succede in questi casi gli investigatori lavorano nel massimo riserbo. Sono state effettuate “visite” presso alcuni soggetti noti, sono stati portati alcuni soggetti in Comando per provare a far emergere qualche elemento da un ambiente criminale che naturalmente fa dell’omertà uno dei punti forti. Omertà che sebbene sembri resistere anche in un momento come questo in cui i poteri egemoni appaiono in difficoltà e qualche nuova leva, da tempo, stia provando ad emergere e a ritagliarsi un ruolo potrebbe comunque mostrare il fianco a qualche crepa. Quando fazioni entrano in contrasto infatti, è il momento migliore per provare a penetrare e minare le fondamenta di un ambiente criminale fino a quel momento chiuso e forte.
Tutte queste ipotesi poi, non possono comunque escludere la pista dello sgarro. La vittima infatti, alle spalle ha almeno una denuncia ed un arresto per furto. Venne infatti sorpreso in compagnia di un altro giovane di Anzio, a tentare di rubare una vettura presso il parcheggio della stazione di Latina Scalo. In quella occasione i Carabinieri del Comando stazione li fermarono in flagranza e trovarono anche, oltre ai “normali” attrezzi da scasso, anche strumenti high tech come centraline per mettere in moto le auto di ultima generazione. Elementi che lascerebbero pensare che non si trattava di un’attività estemporanea, ma che vi fosse una certa perizia, esperienza. Dopo il fermo da parte dei militari, il Gip decise di rimettere in libertà l’allora 35enne con il solo obbligo di firma in caserma.
Che questo agguato sia collegato con questa attività? Al momento non vi sarebbero elementi a sostegno, ma non si può escluderlo.
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