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Il fatto

Tiero, oggi l’interrogatorio. I Pm: corruzione sistemica

L’inchiesta della Procura: sussisterebbe un rapporto di reciprocità tra la ricezione di utilità o l'accettazione di promesse e l'esercizio della funzione pubblica

Tiero, oggi l’interrogatorio. I Pm: corruzione sistemica

Un quadro che i pm Antonio Sgarrella e Martina Taglione, hanno definito come "desolante di corruzione sistemica" è quello emerso dalle indagini che riguardano il consigliere regionale Enrico Tiero, che oggi sarà davanti al gip Giuseppe Cario per essere interrogato. Il giudice dovrà poi decidere sulla richiesta di arresti domiciliari avanzata dagli inquirenti.

I riscontri investigativi contenuti nella richiesta, disegnano un sistema nel quale l'esercizio della funzione pubblica da parte dell’esponente politico sarebbe connotato da un “inquinamento di base” , in quanto permanentemente “asservito agli interessi di grandi imprenditori del territorio”.

Secondo quanto emerso, sussisterebbe un rapporto di reciprocità tra la ricezione di utilità o l'accettazione di promesse e l'esercizio della funzione pubblica, quest'ultima gestita da Tiero in maniera distorta, “mettendola a disposizione degli interessi e delle aspettative dei soggetti privati”. L’accordo corruttivo sarebbe stato messo in atto secondo uno “schema ben collaudato”.

La remunerazione per la funzione pubblica distorta di Tiero si concretizzava immediatamente attraverso diverse forme di utilità., concretizzata nell’elargizione di consigli, nella sollecitazione di determinazioni e nell’assicurazione di incontri riservati.

Il consigliere, descritto come un "profondo conoscitore del territorio e del mondo imprenditoriale" , sarebbe pienamente consapevole della remunerazione connessa al suo impegno costante e alla sua "instancabile disponibilità". Tiero stesso mostrerebbe interesse a rimanere lo “snodo centrale di ogni rapporto” corruttivo , tessendo la trama e dettando le regole del gioco, come testimoniato dalla frase "fateme lavora come dico io".

Il Pd: «Un quadro inquietante»
Un "quadro inquietante" e una "corruzione sistemica" che minano la credibilità delle istituzioni. Sono le parole utilizzate dai capigruppo del Partito Democratico in Consiglio Comunale a Latina, Valeria Campagna e Leonardo Majocchi, per commentare le notizie emerse dalle intercettazioni sull’inchiesta che coinvolge il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Enrico Tiero.

Il cosiddetto “metodo Tiero” – che spazierebbe dalle somme di denaro in contanti, alle raccomandazioni per assunzioni in aziende con legami con la Regione, fino agli interessamenti per concorsi pubblici e tessere di partito – viene denunciato come un sistema di scambio di favori che "svilisce la funzione pubblica".

Il PD sottolinea che la questione non è solo di legalità, ma di "etica pubblica, di credibilità e di rispetto per i cittadini". Il partito si schiera "a difesa della dignità del servizio pubblico", concludendo con un monito: «I voti non sono scudo, e i ruoli non sono rendita».

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