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Impresa

Itelyum acquisisce Plasta Rei

L’operazione completa il percorso iniziato con l’ingresso nel capitale e consolida un progetto industriale orientato al riciclo avanzato del Pet

Plasta Rei, dalla Regione il via libera alla riconversione del sito industriale

Un giro di boa che potrebbe cambiare i connotati della plastica in Italia. Itelyum ha annunciato di aver portato al 100% la propria partecipazione in Plasta Rei, completando così l’acquisizione della quota residua dopo un ingresso iniziale già consistente. Un’operazione – spiegano – che non è una semplice mossa finanziaria, ma segna la prima pietra concreta di una strategia orientata al riciclo avanzato e alla transizione verso un’economia circolare.

Plasta Rei non è certo una realtà improvvisata: l’azienda, fondata nel 2021 da Francesco Borgomeo, ha preso vita sulle ceneri dell’ex stabilimento chimico Nalco di Cisterna. Lo storico sito, attivo da oltre settant’anni e fino a poco tempo fa destinato alla chiusura, rischiava di lasciare sul territorio decine di posti di lavoro: grazie all’intervento di Plasta Rei, il progetto ha puntato fin da subito su una “riconversione green”, salvaguardando le competenze, riqualificando il personale e dando nuova vita agli impianti. Oggi quell’impianto — con il supporto tecnico e industriale di Itelyum — è pronto a scommettere su scala nazionale. L’obiettivo: trasformare i rifiuti plastici in nuove risorse, offrendo al mercato materie prime secondarie di qualità paragonabile al PET vergine, anche adatte al contatto con alimenti (“food-grade”). Da un impianto pilota in funzione a Cisterna, Plasta Rei ha dimostrato che è possibile ricavare PET rigenerato da raccolta differenziata o da plastiche non più riutilizzabili, senza degradare il polimero.

In cantiere c’è già l’impianto industriale “short-loop”, basato su depolimerizzazione chimica su larga scala: la promessa è quella di entrare presto in un mercato dove la domanda di PET riciclato di alta qualità è destinata a crescere. Questo non soltanto in nome della tutela ambientale, ma anche per sostenere concretamente gli obiettivi europei legati alla sostenibilità, alla decarbonizzazione e all’economia circolare — in un Paese che ogni anno utilizza centinaia di migliaia di tonnellate di PET per bottiglie, destinate per la maggior parte allo smaltimento. «L’acquisizione di Plasta Rei rappresenta per Itelyum un ulteriore passo concreto nella strategia di trasformazione dei rifiuti in nuove risorse per l’economia e la società» — ha dichiarato con convinzione il CEO di Itelyum, Marco Codognola. «Il riciclo chimico del PET si affianca alla rigenerazione degli oli esausti, dei rifiuti chimici e dei solventi, al trattamento delle acque industriali, aumentando il contributo di Itelyum alla transizione del mercato italiano verso materiali rigenerabili e ad alto valore aggiunto. In Plasta Rei, con l’impianto pilota già operativo e lo sviluppo dell’impianto industriale, puntiamo a contribuire in modo rilevante alla disponibilità di PET riciclato per l’industria italiana, per la quale rappresentiamo già il partner di riferimento per la gestione sostenibile e il riciclo dei suoi rifiuti».

Non è un traguardo: è l’inizio di una sfida. In un momento storico in cui pressione normativa, sensibilità sociale e consapevolezza ambientale spingono a ripensare la plastica, l’operazione Itelyum–Plasta Rei prova a imprimere una sterzata concreta in Italia. Se l’impianto industriale manterrà le promesse, il tessuto produttivo nazionale potrebbe disporre presto di PET “rigenerato” da usare nel food-packaging, senza compromessi sulla qualità. Un passo che – almeno sulla carta – vale per l’ambiente, per l’economia, per il territorio.

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