Il dossier
10.12.2025 - 11:04
Latina compie passi avanti importanti nella trasformazione digitale della pubblica amministrazione, ma resta indietro su apertura dei dati, comunicazione digitale e infrastrutture smart. È quanto emerge da ICity Rank 2025, il rapporto annuale di FPA che fotografa il livello di innovazione dei Comuni italiani. La città si colloca nella fascia dei “Comuni in Transizione”, la categoria che riunisce le realtà avviate verso la digitalizzazione ma ancora lontane dai modelli pienamente maturi delle città leader come Firenze, Milano e Bologna.
Il dato più positivo arriva dall’indice Amministrazioni Digitali, dove Latina conquista un significativo 20° posto nazionale con 84 punti. Un risultato che testimonia gli sforzi compiuti nell’ultimo biennio sul fronte della digitalizzazione dei servizi comunali, delle procedure online e dell’adesione alle piattaforme nazionali - Spid, Cie, PagoPa, App IO, interoperabilità Anpr - fortemente sostenute dagli investimenti del Pnrr.
Secondo FPA, questo indice misura il grado di accesso digitale alla pubblica amministrazione locale: dalla capacità dei cittadini di ottenere certificati e pagare tributi online, alla presenza di servizi telematici per professionisti e imprese, fino all’adozione degli standard previsti dal programma governativo PA Digitale 2026. Latina, in questo scenario, mostra una buona maturità e si posiziona tra le prime 25 città italiane più avanzate.
Molto meno brillante il posizionamento nell’indice Comuni Aperti, che colloca Latina al 99° posto, con 32 punti. Si tratta della dimensione che valuta la capacità di un’amministrazione di rendere disponibili dati aperti, di comunicare efficacemente attraverso social media e app, e di costruire un rapporto trasparente e tempestivo con i cittadini. Pesano la scarsità di dataset aggiornati in formato open data; l’uso non strutturato dei social come strumento di informazione istituzionale; l’assenza di app civiche aggiornate e funzionali. È l’area in cui Latina arretra maggiormente rispetto ai benchmark nazionali, confermando un ritardo culturale e organizzativo più che tecnologico: rendere fruibili i dati e comunicare in modo moderno resta oggi una delle principali sfide aperte.
L’indice Città Connesse, dedicato al livello di digitalizzazione urbana, rete di sensori, gestione dei dati ambientali e dei flussi urbani, vede Latina al 81° posto con 50 punti. Qui pesano: una rete IoT cittadina ancora poco sviluppata; limitata presenza di sensori smart per traffico, ambiente, mobilità e sicurezza; infrastrutture tecnologiche non omogenee sul territorio; uso ancora ridotto dei dati per le politiche urbane. Si tratta di investimenti che molte città hanno accelerato negli ultimi cinque anni grazie anche ai progetti di smart city finanziati con fondi europei e Pnrr. Latina, su questo fronte, mostra un ritardo strutturale che rallenta la sua evoluzione verso un modello urbano data - driven.
L’insieme dei punteggi colloca Latina nella categoria dei Comuni in Transizione, cioè quelle città che hanno iniziato un percorso di digitalizzazione significativo ma che devono ancora completare infrastrutture, governance dei dati e servizi avanzati. Secondo FPA, i Comuni in transizione sono spesso quelli che hanno accelerato grazie al PNRR, ma che devono lavorare su: continuità amministrativa; competenze digitali interne; investimenti mirati sull’ecosistema dei dati; capacità di coinvolgere cittadini e imprese nei processi digitali.
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