Rio Santa Croce, partita la bonifica delle sponde

L’ultimo allarme rosso, anzi marrone, per il Torrente Santa Croce era scattato il 10 luglio scorso: dopo 24 ore di odori nauseabondi e un colore dell’acqua irriconoscibile sul posto era arrivata la task force della polizia locale e un comunicato stampa del sindaco aveva chiamato in causa Acqualatina.

Cosa è accaduto dopo? servivano, intanto, dei soldi per rimettere in sesto e pulire gli argini del corso d’acqua, cosa che è iniziata proprio in questi giorni. Sono infatti in corso di realizzazione i lavori di pulizia del Rio Santa Croce ad opera dell’amministrazione provinciale di Latina. Un’operazione necessaria per questioni di sicurezza al fine di evitare esondazioni ma anche un modo per tentare di individuare gli scarichi abusivi, Questa estate la prassi degli scarichi illegali era emersa in tutta la sua gravità. E per questo era anche scattata la procedura straordinaria dopo lo sversamento prolungato verificatosi nella giornata del 10 luglio nel Rio Santa Croce. Un cordone di protezione, pur temporaneo, attivato dopo le denunce di numerosi cittadini e operatori della zona, preoccupati per l’impatto che la vicenda poteva avere sulla stagione balneare oltre che sull’ambiente e il vicino parco di Gianola. Nelle stesse ore fu anche fissata una Commissione Ambiente straordinaria sul posto con la partecipazione della Capitaneria di Porto. Ma i lavori, incredibilmente, andarono deserti.

Nelle ore successive il primo cittadino di Formia, Gianluca Taddeo, aveva inviato una diffida ad Acqualatina perché intervenisse per il risanamento del corso d’acqua nonché per contribuire a rintracciare la fonte dello sversamento, che, secondo quanto era emerso da subito, non era né il primo né l’unico e per questo fu ipotizzato un guasto più ampio come quello, analogo, che si è verificato per l’altro torrente che scorre in centro città. Nello specifico lo sversamento della scorsa estate fu registrato nel tratto tra via delle Vigne e via Sparanise.