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Nuovi orari e disagi, sindaci schierati coi pendolari

Nuovi orari e disagi, sindaci schierati coi pendolari

La lettera

Treni, ritardi da incubo. Ma Trenitalia esulta, siamo puntualissimi
Nuovi orari e disagi, sindaci schierati coi pendolari

Sono bastati pochi giorni per capire che così non va. Dopo le proteste dei comitati, i disagi dei singoli viaggiatori, le file, le corse e i ritardi, arriva l'assist dei sindaci alle migliaia di pendolari che si spostano ogni giorno in tutta la bassa provincia pontina.

A farsi portavoce di un malcontento diffuso sui nuovi orari sperimentali decisi da Trenitalia a partire dall'11 dicembre scorso, i sindaci di Fondi e Monte San Biagio Salvatore De Meo e Federico Carnevale. Con una lunga e articolata lettera al governatore del Lazio Nicola Zingaretti e all'assessore ai Trasporti Michele Civita, i primi cittadini denunciano le condizioni impossibili affrontate dai viaggiatori dei loro Comuni, ma anche degli altri: Lenola, Campodimele, Terracina, Sperlonga, oltre naturalmente a quelli del sudpontino. «La Regione Lazio - scrivono De Meo e Carnevale - aveva manifestato la volontà di pervenire ad un'ottimizzazione del servizio ferroviario da Roma verso le province ma a conti fatti il nuovo orario, definito “sperimentale” e previsto fino al Giugno 2017, non è per niente migliorativo».

E giù, la lista dei treni soppressi: quelli in partenza da Roma, 15.56, 16.56, 18.56, 19.56 e 20.56 «trasformati in regionali veloci» che fermano solo a Latina e Formia. Eliminato poi il treno delle 7.58 per Roma «in una fascia oraria particolarmente affollata», tuonano i sindaci, e ancora «eliminato il treno delle 9.56 per Roma Termini» ed «eliminato un treno da Roma Termini nella fascia oraria successiva alle 21.00, costringendo i viaggiatori ad attendere l'ultimo treno in partenza da Roma programmato alle ore 23.06». Chi lavora a Pomezia, addirittura si è visto ridurre le corse da 13 a 4, costretto così a fare un cambio a Latina.

E non è finita. Perché, come ribadiscono i sindaci a rinforzo delle denunce già fatte nei giorni scorsi dai comitati, lo spostamento del capolinea da Minturno a Formia, costringe all'uso dell'automobile da e verso una città già ingolfata dal traffico. «I nuovi provvedimenti stanno incidendo negativamente sulle condizioni di trasporto di migliaia di viaggiatori, determinando maggiori attese nelle stazioni di partenza e arrivo e disagi di affollamento, cui non sarà sufficiente far fronte neppure con un ampliamento del numero di carrozze per ciascun treno».

La richiesta è di ripristinare gli orari originari e di farlo il prima possibile. Così come il prima possibile i sindaci hanno chiesto di incontrare Civita e Zingaretti. Ieri, intanto, diversi assessori dei Comuni interessati si sono recati in Regione per affrontare la questione.

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