Sagre, tornei sportivi e cattura dei randagi. La "cuccagna" montana
19.12.2016 - 08:50
Eventi sulla caccia, tornei sportivi, manifestazioni sanitarie, tradizioni popolari, cultura e teatro e chi più ne ha più ne metta. Altro che ente da chiudere. Se non fosse per la XXII Comunità montana chissà come farebbero le numerose associazioni del territorio a portare avanti le loro iniziative pubbliche. Proprio così, l'ente montano nato per amministrare le faccende dei territori montani, elargisce contributi e patrocini di ogni tipo ad associazioni e Pro Loco. Aiuta, all'uopo, perfino i centri anziani. In un anno ha speso qualcosa come 17.500 euro per aiutare a realizzare sagre, presepi viventi, tornei di calcio e di tennis, attività motorie per gli anziani, festival cinematografici. Nella gran parte dei casi si tratta di cifre contenute, dai 200 ai 500 euro, ma in più di qualche caso si arriva anche ai mille euro, o anche ai 3 mila. Tutto in ottemperanza alla “sussidiarietà orizzontale”. E così ci entrano tutti: dalle associazioni che organizzano tornei di calcio a quelle che fanno tennis, dalle Pro Loco a chi, come l'associazione “Vita” di Fondi, chiede 300 euro per il recupero dei cani randagi. Fino ai centri anziani. Quello di Monte San Biagio ha ricevuto 300 euro per «attività ludica, motoria e culturale». Il Nassirya di Lenola 200 euro per attività analoghe. “La Fontana” di Lenola svolge attività sportive e incassa 500 euro, mentre un'altra associazione di Terracina per un campionato di calcio a squadre prende 500 euro. Chi, come l'Asd Anxur Terracina vuole regalare defibrillatori, chiede e incassa 1000 euro.
Sia detto senza ironia: la Comunità montana con le sue elargizioni sostiene associazioni che spesso non hanno aiuto dai Comuni. Peccato, però, che non esista uno straccio di regolamento su come vengono selezionati i progetti. Stando almeno a quanto compare sul sito Internet, si decide in giunta. Ma chi controlla? C'è una commissione che seleziona i progetti, dei moduli da compilare? A chi deve essere presentata la domanda? Senza questi strumenti, si potrebbe rischiare che qualcuno abbia la precedenza. Dalle Polisportive alle compagnie teatrali, chi può e chi no, chiedere un contributo? Forse è il caso di metterci mano, così da aprire questa grande possibilità a tutti.
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